Panetterie comprate e gestite con l’evasione dell’iva: tre condanne
Quaranta pagine di sentenza: in primo grado inflitti, complessivamente, 8 anni e 3 mesi (uno ha patteggiato). Ma la vicenda non è conclusa
ALESSANDRIA – Hanno ceduto due panetterie, ma, parte dei soldi, ricevuti in nero (parliamo di qualche centinaia di migliaia di euro), erano frutto di mancati versamenti Iva di una società dell’acquirente poi fallita, a cui erano state contestate ipotesi di reato di natura distrattiva.
Panetterie: la ricostruzione della sentenza
Così, nonostante (secondo quanto sosterrebbero le difese) non fossero a conoscenza della provenienza del denaro che ricevettero, sono finiti nei guai per «riciclaggio»: si tratta di Daniele Pallavidini (55 anni di Alessandria, difeso dall’avvocato Lucio Parodi) e Mario Paterna (61 anni di Alessandria, difeso dall’avvocato Maura Lanfranco del foro di Asti).
I due sono stati giudicati in abbreviato (beneficiando così dello sconto di un terzo della pena) e condannati dal giudice Aldo Tirone: a Paterna sono stati inflitti 4 anni; a Pallavidini 2 anni e 8 mesi. Si tratta di una sentenza di primo grado, con possibilità d’Appello.
Nei guai finì anche Andrea Bianchi, 51 anni di Alessandria, di fatto amministratore della Fes (nel corso della procedura fallimentare sarebbe emerso che furono «dissipati o distratti» almeno 880mila euro): difeso dall’avvocato Luca Gastini del foro di Alessandria, il 51enne ha patteggiato, per parte dei reati a lui contestati, un anno e sette mesi.
Ma la lista dei nomi finiti nello stesso procedimento si allunga: ci sono persone, tra cui un commercialista (Marco Gallia), rinviate a giudizio. Udienza nel 2025.