Alessandria Calcio a Padova con Femia in più
Eè arrivato il transfer per il centrocampista argentino classe 1996, che si allena con la squadra da venerdì scorso
ALESSANDRIA – In casa della seconda forza del girone, il Padova, con un giocatore in più.
Non è una novità, perché Nicolas Femia, centrocampista offensivo classe 1996 è arrivato ad Alessandria da una settimana e da venerdì scorso si sta allenando con la squadra. Ancora mercoledì, alla conferenza stampa della proprietà, il suo utilizzo era in dubbio, in attesa del trasnfer passato attraverso Figc, Uefa, Fifa e Afa, la Federazione argentina. Che è arrivato questa mattina, in anticipo rispetto alle previsioni e, dunque, il giocatore, che arriva dalla serie B albiceleste, può essere schierato da Marco Banchini.
Un elemento che, in prospettiva, può essere protagonista di una evoluzione tattica, verso il 3-4-1-2, in cui schierarlo come trequartista. “Può giocare in posizione avanzata, non come seconda punta, ma come centrocampista a sostegno. Però, con soli cinque allenamenti con i compagni – puntualizza Banchini – domani potrà essere schierato a gara in corso, non dall’inizio“.
Non sarà, sicuramente, l’ultimo innesto di questa sessione di mercato, ma all’Euganeo, domani, il tecnico avrà, di fatto, gli stessi uomini di sei giorni fa con la Virtus Verona.
“Nuove soluzioni tattiche? Non c’è da inventare quando i giocatori sono gli stessi. Quella che deve cambiare, e migliorare, è l’organizzazione, e su questo abbiamo lavorato, tanto, con lo staff, studiando quello che non ha funzionato, né nel derby, né con la Virtus Verona, gara in cui, comunque, si sono visti già progressi”.
A Padova in attacco sempre tre
Banchini chiede alla sua squadra di coprire meglio gli spazi, “non solo copertura in fase difensiva, ma anche per conquistare campo, coprendo, appunto, la profondità, come, invece, non ci è riuscito domenica. Dovremo alzare l’aggressività, perché, nonostante il divario in classifica, con la squadra abbiamo preparato la partita per vincerla. Se pensassimo di concentrare gli sforzi solo per difenderci – aggiunge il tecnico – saremmo più a rischio e non saremmo propositivi, come, invece, dobbiamo essere”.
La domanda è sempre la stessa: con quali attaccanti? “Affrontiamo una avversaria che, come la Virtus Verona, ha sei attaccanti, effetto anche dell’ultimo innesto, Zamparo. Questa abbondanza, per noi, non deve essere motivo di invidia, ma uno stimolo e una motivazione supplementare e cercare la rete anche con centrocampisti e difensori. E mettere un giocatore davanti al portiere: ricordo che, nella gara con la Giana, pure con epilogo negativo, ci eravamo riusciti quattro volte, domenica solo una, con Gazoul”.
Dunque cercare finalizzatori oltre ai tre di ruolo. “In questo momento abbiamo Gazoul e Anatriello, che sono 2004 e che dobbiamo ringraziare per quanto si stanno impegnando a dare in campo e aiutarli a non vivere come peso eccessivo un errore. E poi c’è Mangni, che può trovare la condizione solo giocando e aggiungendo minuti. Non parlo di chi non c’è, dico che per Siafa c’è un accordo per il rientro il 22. Ma adesso dobbiamo pensare al Padova e lui non ci sarà”.
Alessandria più aggressiva
Che Padova si aspetta? “Fino a due settimane fa era l’unica imbattuta. Gioca in casa, ha un organico forte: aspettiamocela aggressiva e propositiva. E noi dovremo fare lo stesso: per questo abbiamo curato ancora di più l’organizzazone in tutte le fasi di gioco”.
Come sta la squadra? E come si approccia a una gara con un pronostico in salita? “Io mi concentro sulla mia squadra e i ragazzi fanno altrettanto. Per le ultime due partite il rammarico è per noi, per quanto non ci è riuscito .Prevale, in tutti, un pensiero: “Non voglio sbagliare più”. Cosi ci siamo preparati al Padova”.