Poste riaperte dopo i lavori, “ma chiediamo ancora apertura 6 su 7”
"Fino a 200 operazioni a mattinata, tre soli giorni alla settimana di apertura non sono sufficienti"
VISONE – Dallo scorso 3 gennaio è di nuovo operativo l’ufficio postale di Visone.
Per due settimane si sono svolti i lavori di ristrutturazione propedeutici all’avvio del progetto Polis, il nuovo corso ‘smart’ e multiservizi che Poste Italiane ha annunciato lo scorso anno. Si tratta di interventi perlopiù strutturali, con l’aggiunta di una rampa per disabili all’ingresso. Polis, tuttavia, per il momento resta in stand by.
“Tre giorni non bastano”
C’è però una problematica per cui il Comune, da tempo, chiede rimedio all’azienda. «Tre soli giorni alla settimana di apertura non sono sufficienti – spiega la sindaca Manuela Delorenzi – perché parliamo di un ufficio di cui spesso si servono anche gli abitanti dei comuni limitrofi. So per certo che persone residenti ad Acqui vengono a Visone per le proprie necessità».
La sindaca ha avviato una raccolta firme da consegnare alla direzione provinciale per chiedere l’estensione dell’orario di apertura a sei giorni a settimana. Con il progetto Polis, tra l’altro, ai servizi già erogati se ne andranno ad aggiungere altri (consegna passaporti, carta di identità, duplicati patente, ecc.), «andando così ad aumentare la mole di lavoro dell’unica impiegata. Già ora spesso si formano code con persone, soprattutto anziane, costrette ad attendere il proprio turno fuori dall’ufficio per non creare calca all’interno. Pensiamo cosa potrebbe voler dire un ulteriore aumento dei servizi mantenendo sempre un’unica impiegata. Oltretutto con l’ufficio aperto solo il martedì, il giovedì e il sabato mattina».
Nei giorni più frenetici l’ufficio di Visone già oggi arriva a contare fino a 200 operazioni a mattinata, numeri paragonabili a quelli di uno sportello cittadino. «Ci avevano promesso – conclude la sindaca – che passata l’emergenza Covid la Posta sarebbe tornata operativa sei giorni su sette. Così non è stato. Ora chiediamo che diano ascolto alle istanze dei visonesi».