Blue Monday: proviamo a sfidare il mito del Giorno più Depresso dell’anno?
Il Blue Monday, il presunto giorno più cupo dell’anno, è un concetto che ha catturato l’attenzione pubblica fin dalla sua nascita nel 2004. Lo psicologo Dr. Cliff Arnall ha ideato una formula che tiene conto di vari fattori come il tempo, il debito e il tempo trascorso dal Natale per designare il terzo lunedì di gennaio come il giorno più deprimente. Tuttavia, col passare degli anni, è essenziale mettere in dubbio la validità di questa idea ed esplorare se ci sia una base scientifica per una tale affermazione.
Origini del Blue Monday
La formula di Dr. Cliff Arnall, [W + (D-d)] x TQ M x NA, è stata ideata per aiutare una compagnia di viaggi a vendere vacanze, con il primo Blue Monday che cadeva il 24 gennaio 2005. Le sette variabili nell’equazione dovrebbero tener conto delle tristezze di gennaio, comprendendo fattori come il peggioramento del tempo, il debito delle festività, le risoluzioni di Capodanno non mantenute e i bassi livelli di motivazione. Tuttavia, la comunità scientifica rigetta ampiamente la formula come pseudoscientifica, priva di una base in ricerche solide.
Il Blue Monday è Davvero il Giorno più Depresso?
In breve, no. Sebbene il Blue Monday sia riuscito a resistere come un trucco di marketing per oltre 18 anni, manca di credibilità scientifica (ovviamente). Neuroscienziati e critici sostengono che la formula è debole, con Dean Burnett che sottolinea le misurazioni senza senso e le variabili incompatibili. La combinazione di fattori soggettivi come ‘il tempo trascorso dal Natale’ con quelli oggettivi come ‘il tempo’ si dimostra un approccio poco convincente. Nonostante ciò, il concetto continua a riemergere ogni anno, perpetuando il mito del giorno più cupo.
Oggi, 15 Gennaio 2024, molti uffici sono vuoti nelle grande metropoli anglosassoni, treni, strade, metropolitane e bus quasi deserte, considerando che tutti assumono che siano particolarmente depressi, anche chi decide di viaggiare per un breve fine settimana fuori, decide di evitare il viaggio aereo in quel giorno, non si sa mai che anche il pilotta dell’aereo sia depresso. Chi ne ha voglia di rischiare?
Impatto Psicologico e Disturbo Affettivo Stagionale (SAD)
Sebbene le basi scientifiche del Blue Monday siano traballanti, il concetto potrebbe comunque risuonare con “individui che sperimentano gli effetti del Disturbo Affettivo Stagionale (SAD).”
Non dimentichiamo che Il SAD colpisce circa 2 milioni di persone nel Regno Unito, portando a sintomi simili alla depressione, come umore basso, letargia e perdita di interesse nelle attività. Il momento del Blue Monday, coincidente con la fine della stagione festiva e il picco dell’inverno, potrebbe toccare la sensibilità generale di questo periodo, rendendolo come un momento importante da superare per coloro che affrontano la tristezza stagionale.
Contro-campagne e Prospettive Alternative
In risposta alla narrativa pervasiva attorno al Blue Monday, organizzazioni come i Samaritani hanno lanciato contro-campagne. Iniziative come “Brew Monday” sfidano il mito del Blue Monday e incoraggiano le persone a connettersi davanti a una tazza di tè.
I Samaritani sottolinea che il nostro benessere emotivo non è determinato da un calendario, promuovendo l’idea che ognuno esperisce giorni positivi e negativi indipendentemente da un ‘giorno più deprimente’ designato.
Conclusione
Mentre il Blue Monday compie 18 anni quest’anno, è cruciale riconoscerlo per quello che è: un trucco di marketing privo di merito scientifico. Sebbene il concetto possa colpire alcune persone alle prese con le sfide dell’inverno e della tristezza post-festiva, è essenziale separare la realtà dalla finzione.
Piuttosto che cedere all’idea di un “giorno più deprimente” prestabilito, le persone possono concentrarsi su coltivare abitudini positive, mantenere connessioni sociali e cercare supporto quando necessario durante tutto l’anno.
E poi, da domani, si comincia a parlare di San Valentino e subito dopo sarà Marzo, insomma, da domani le occasioni per farci tornare il buon umore esistono, passiamo questo lunedì per riflettere, ma anche per riposare fisicamente e mentalmente, cogliamo il momento per ricaricare le batterie, che non hanno bisogno di un cavo di corrente elettrica ma solo un bel libro, una bella tazza di una tisana calda e tanto riposo.