Alessandria – Virtus, Banchini: “L’occasione di Gazoul deve essere gol”
"Non abbiamo subito e abbiamo proposto. Ma ci sono errori, anche nell'azione del rigore"
ALESSANDRIA – Il girone di ritorno dell’Alessandria non è iniziato. Meglio, è continuato come da due mesi abbondanti a questa parte, con una sconfitta, e come da quasi 400 minuti, senza segnare.
“Però la squadra ha costruito. Quattro occasioni, non succede sempre in una stessa gara”, sottolinea Marco Banchini. Però sembra quasi la storia di quelli che vanno a Roma senza vedere il Papa: all’Alessandria succede da troppo tempo, galleggiando nei bassifondi, che sia B o C ,con la salvezza, per qualsiasi strada possibile, da inseguire.
Questa volta ancora peggio, classifica alla mano, e non è vero che i giocatori non la guardano. La osservano eccome, e visto che, colpa anche del frullatore in cui vivono da luglio, la condizione mentale è fragile, c’è da preoccuparsi anche sui tempi di reazione.
L’allenatore prova a essere positivo. nonostante “un rigore, sacrosanto, che abbiamo concesso noi sbagliando la fase difensiva. La rapidità di Casarotto, soprattutto nella seconda parte della gara, era anche prevedibile, quello che non si deve fare è concedergli la possibilità di sfruttarla. Bisognava scappare più velocemente, e prima, ci sono stati errori”.
E, però, l’Alessandria, insiste, “ha costruito” e il rammarico più grosso, tra la girata di Cusumano nel primo tempo, la punizione di Mastalli deviata in angolo, il colpo di testa di Anatriello e la conclusione addosso al portiere di Gazoul, va proprio a questa opportunità, “trovarsi a tu per tu con il portiere, in una manovra anche con un pizzico di fortuna, è una situazione on cui si deve segnare“.
“Non sono preoccupato”
Così, anche uno come Banchini che non cerca alibi, non può non ribadire che “un giocatore come Siafa ci manca, perché uno cone le sue caratteristiche aiuta la squadra a stare alta”.
E perché Mangni, in campo dal 1′, è ancora in condizioni precarie. “In casa mi è sembrato opportuno dare un segnale chiaro: si gioca con due punte e dopo i 20 minuti a Novara Doudou era giusto partisse dall’inizio. Nel primo tempo ha lavorato bene, l’ho cambiato quando ho visto che perdeva palla da solo”. Gazoul è arrivato quasi sempre dopo sui palloni. Anatriello non ha avuto fortuna sul colpo di testa per la parata di Voltan, E l’attacco, adesso, finisce qui.
Ci sono, poi, giocatori in evidente involuzione, come Sepe. “Nel primo tempo siamo riusciti ad andare sulle corsie esterne, più a destra che a sinistra, ed è lì che abbiamo creto qualche difficoltà alla Virtus Verona. Anche Sepe deve ritrovare condizione, per un mese non era stato utilizzato molto. Mastalli me lo ero tenuto come alternativa da giocare in avanti. Ho preferito inserirlo a inizio ripresa”.
E il nervosismo di Foresta? “Credo reazione quando non si riesce a finalizzre il gioco e i risultati mancano”
Più preoccupazione dopo il ko a Novara o dopo lo stop di oggi? “Io non sono mai preoccupato: non per convenienza, ma perché credo in questi ragazzi. Con lo staff li stiamo spremendo molto per tirare fuori quanto possibile.Non volevamo subire e, invece, dovevamo sforzarci di proporre. Nell’amarezza per il risultato dico che non abbiamo subito una avversaria solida e abbiamo proposto, anche nelle fasi centrali del secondo tempo”.
Però la classifica mette ansia: penultimo e terzultimo posto, quelli che darebbero almeno i playout, a 2 e 4 punti, il quintultimo a 10. “L’ansia non serve. A noi basta, adesso, un risultato per centrare il primo obiettivo, lasciare l’ultimo posto. Ci arrieveremo, uniti”