A26, ritardi e disagi: al peggio non c’è mai fine
Basso Piemonte e Valle Stura ostaggi dei cantieri
Non c'è stata pace nemmeno nelle feste
OVADA – Gli utenti abituali dell’A26 potranno obiettare che non ci sono novità sostanziali. Di fatto termina oggi la “tregua” natalizia. Ma chi viaggia tra la città e il capoluogo ligure ha affrontato disagi importanti anche nel periodo delle feste. Alla base dei problemi più rilevanti i cambi di carreggiata dovuti ai cantieri. In direzione sud lo scambio al chilometro 6, già nel territorio ligure dopo il casello di Masone. Nel senso opposto i due scambi tra Masone e Ovada figli dei cantieri avviati in galleria Lagoscuro.
Problemi complessi
La A26 ha vissuto problemi ricorrenti negli orari di punti per lo spostamento sui luoghi di lavori. Lunghi serpentoni bloccati in attesa di transitare. La situazione si è riverberata anche sulla viabilità ordinaria con la Valle Stura a patire le conseguenze peggiori di questa situazione. Ma la giornata di oggi sarà un ulteriore spartiacque per l’intera viabilità ordinaria. Sono infatti 13 i cantieri destinati a far nuovamente sentire i loro effetti. Da valutare gli aggravi nei tempi di percorrenza. Nei giorni scorsi, con traffico ridotto, il percorso ha richiesto decine di minuti in più di quanto necessario in condizioni normali.
Giorno della marmotta
Di tutti i problemi evidenziati dall’A26 si discuterà anche nell’ennesimo vertice per fare il punto della situazione dell’A26 nei prossimi giorni. Nel frattempo sono molte le associazioni di categoria del mondo del lavoro che chiedono il ritorno all’esenzione del pedaggio a parziale ristoro dei disagi e della perdita di competitività delle aziende dell’area rispetto ai principali concorrenti del nord Italia.