EcoSentieri, la biblioteca che gli cambiò la vita
La quattordicesima puntata della serie dedicata a Umberto Eco e realizzata da Brunello Vescovi
Ben prima del “Nome della Rosa” ci fu “Come si fa una tesi di laurea”: best seller tradotto in almeno 17 lingue e con oltre venti edizioni in Italia.
Un capitolo di questa straordinaria lezione di metodo che Umberto Eco mise a disposizione degli studenti di tutto il mondo è intitolato “La biblioteca di Alessandria”. Era quello uno dei luoghi che Eco frequentò spesso nella sua adolescenza e che orientò molte delle sue scelte future. Ci tornò nella metà degli Anni 70, mosso dal desiderio di mostrare come, anche in una città di provincia, si poteva compiere un utilissimo lavoro preliminare per una tesi.
E lavorò per tre giorni come un laureando per mettere insieme una bibliografia e mostrare come districarsi fra polverosi schedari. Per lui le biblioteche non sono mai state semplici depositi di volumi ma qualcosa di vivo. La sua aveva 35 mila volumi, di cui 1500 nella sezione antiquaria, che definiva “Biblioteca semiologica curiosa, lunatica, magica e pneumatica” .
L’autore
Brunello Vescovi, giornalista, per trent’anni si è occupato di cultura e spettacolo alla redazione de La Stampa di Alessandria. Ama il teatro, le partite dell’Inter e i film di Woody Allen. L’idea di un podcast su Umberto Eco è nata in lui con con un obiettivo: svelare – anche dando voce ad altri – una serie di aspetti poco conosciuti della vita del Professore. In particolare i legami con la città natale, mai ostentati – con spirito squisitamente alessandrino – ma dimostrati nei fatti, anche attraverso le citazioni, a volte vaghe, a volte evidenti, che si ritrovano nelle pagine dei suoi romanzi. E raccontare l’importanza degli anni trascorsi al liceo Plana, dove fu studente vivace e ideatore di tante iniziative: oggi quella scuola porta il suo nome e i familiari sono convinti che non gli dispiacerebbe affatto.