“Deposito rifiuti radioattivi. La Giunta Cirio non si confronta”
Il consigliere regionale Ravetti (Pd) attacca: "Per la seconda volta la maggioranza in Consiglio regionale rifiuta la discussione e il voto sul nostro Odg"
TORINO – Dove sorgerà il deposito nazionale di scorie radioattive? Il consigliere regionale Pd Domenico Ravetti attacca la maggioranza di centrodestra di Palazzo Lascaris.
“Per la seconda volta la maggioranza in Consiglio regionale rifiuta la discussione e il voto sul nostro Odg. – spiega – Il documento esprime contrarietà sulle autocandidature per individuare il sito dove realizzare il Deposito nazionale per i rifiuti radioattivi. E lo fa respingendo la richiesta di inversione di punti all’ordine del giorno con 23 voti contrari e 16 favorevoli”.
“Deposito, no in Piemonte”
Secondo l’esponente ‘dem’, “in questa discussione avremmo ribadito la nostra ferma opposizione a qualsiasi scelta finalizzata a portare in Piemonte quel sito. Peraltro, come è noto, tutte le possibili aree sono confinate all’interno della provincia di Alessandria. Una provincia che poco tempo fa è stata sommersa da frettolosi manifesti leghisti. Che annunciavano con squilli di trombe e rulli di tamburi l’esclusione dalla Cnapi-Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee”.
“Resteremo fermi sulle nostre posizioni. – prosegue Ravetti – Ci batteremo in tutte le sedi istituzionali. E inviteremo i cittadini a respingere, insieme a noi, ogni scelta volta a danneggiare il nostro territorio. Ci saremmo aspettati che la maggioranza in Consiglio regionale discutesse e approvasse entro il 2023 il nostro ordine del giorno. E che il presidente della Giunta si schierasse con noi per difendere la sicurezza del Piemonte. Ma la maggioranza non ha il coraggio di confrontarsi”.
Chiesa: «Preoccupato dal silenzio imbarazzante»
Sul tema anche Cesare Chiesa, primo cittadino di Rosignano Monferrato e segretario dei dem casalesi: «Come sindaco di un Comune Unesco e come segretario del Pd, sono preoccupato del silenzio a tratti imbarazzante anche da parte dei nostri rappresentanti al parlamento nazionale. L’invito, scevro da ogni polemica e pregiudizio, è quello di confrontarci liberamente e apertamente. Non possiamo fare finta di nulla, né sottrarci ai confronti con la cittadinanza casalese, monferrina e vercellese, estremamente preoccupata per la vicenda e dall’assenza di parole chiare e nette da parte di chi ricopre ruoli rilevanti a livello nazionale»