Giuseppe Ravetti e la sua battaglia per cambiare la percezione dell’autismo
Affrontare la complessità legata all’avere un figlio autistico, una sfida che in passato sembrava insormontabile, è oggi resa possibile grazie all’impegno di educatori, associazioni e persone come Giuseppe Ravetti, Amministratore Delegato della Rubens e presidente della Cooperativa Sociale “Il Cavaliere Blu”.
Navigando in un terreno difficile, tra diffidenze e silenzi, Ravetti, ricco di idee e progetti, si impegna a cambiare la percezione dell’autismo. In certi contesti, l’autismo è ancora visto come una questione da risolvere all’interno delle mura domestiche anziché coinvolgere le persone giuste nei luoghi opportuni. Questi individui portano avanti la loro passione e il desiderio di fare la differenza, meritando rispetto e ammirazione. Fortunatamente, si trova sempre chi apprezza la loro sensibilità e offre sostegno con mezzi e competenze disponibili.
Ravetti ha voluto concretizzare il suo impegno scrivendo un libro, con l’intento di sensibilizzare e raccogliere fondi per la Rubens.
Durante il periodo natalizio, caratterizzato da un aumento della bontà generalizzata nella nostra società, Salvo Falcone – Agente di Generali Italia di Alessandria, in via XXIV Maggio 41 – ha deciso di fare la differenza.
Ha donato una somma significativa non solo per sostenere un’associazione a favore dei ragazzi autistici, ma ha anche messo a disposizione i suoi locali affinché il libro e gli oggetti a tema natalizio della Cooperativa Sociale trovassero spazio nel centro cittadino per essere esposti e venduti.
Il gesto di Salvo Falcone non è solo un riflesso dello spirito natalizio, ma anche un supporto tangibile per un’iniziativa meritevole di sostegno, considerando le sfide burocratiche ed economiche che spesso affrontano le cooperative come la Rubens.
Ho avuto l’opportunità di incontrare Giuseppe Ravetti, 45 anni proveniente da Castellazzo Bormida, e durante una piacevole conversazione abbiamo affrontato una serie di domande e risposte che ritengo molto interessanti e che invitano alla riflessione su questo mondo del volontariato e dell’autismo.
Il libro, intitolato “La mia debolezza è la mia forza”, si sviluppa tra il suo percorso di vita privata e professionale, esplorando diverse fasi di crescita e toccando punti cruciali in cui Ravetti sperimenta cambiamenti significativi nella sua vita: amore, sport, lavoro e famiglia sono i temi principali trattati.
Il progetto
Il ricavato del libro andrà in beneficenza per il progetto del Centro sull’autismo a Castellazzo Bormida. Puoi raccontarci di più anche sull’importanza che ha per te?
Provo a sintetizzare perché sarebbe lungo raccontare, anzi vi consiglio di visitare il sito www.ilcavaliereblu.it. Sono partito con l’idea nel 2018 e nel 2019 ho coinvolto il dottor Lucio Moderato e Simona Pollici. Dopo una serie di infinite pratiche burocratiche che sono durate anni, nel 2022 abbiamo aperto a Castellazzo il Cdd. È un Servizio importante, perché rivolto all’autismo. Non ce ne sono e i casi aumentano notevolmente.
Accogliamo ragazzi dai 16 ai 65 anni. Il Cdd è convenzionato con Asl Al e Cissaca. Abbiamo disponibili 20 posti. È aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 16.30. Fino ad ora siamo riusciti a inserire attività come musicoterapia, attività con i cani, fattoria didattica, e usiamo come metodo comunicativo la Caa (comunicazione alternativa aumentativa). L’intenzione è di far diventare questo Servizio un Centro di eccellenza. Perché lo diventi abbiamo bisogno del sostegno di tutti.
Il libro
Ci vuoi parlare dell’origine del libro. Cosa ti ha spinto a condividere la tua esperienza di vita sia personale che professionale?
Sono molteplici i motivi per i quali mi hanno spinto a pubblicare un libro, ne cito tre molto importanti: l’idea di aprire un Cdd rivolto alle persone con la Sindrome dello Spettro autistico è un progetto talmente importante per il territorio che ho pensato fosse indispensabile farmi conoscere in modo trasparente; il ricavato del libro è devoluto interamente al Cdd; ho pensato che presentarlo nel territorio avrebbe dato una spinta maggiore per conoscere il progetto e di conseguenza avvicinare le persone (ma in questo caso è necessario avere pazienza).
Affronti temi come sensibilità, tenacia e amore. Puoi condividere un episodio specifico in cui hai sperimentato l’impatto positivo di queste qualità nella tua vita o nel lavoro con il Centro Disabili?
Ho lavorato 20 anni in un Cdd proponendo un’attività radiofonica a Radio San Paolo di Castellazzo, coinvolgendo un gruppo di ragazzi. Direi che la tenacia e la determinazione sono stati fondamentali per riuscire a essere invitato dall’ex presidente Giorgio Napolitano al Quirinale e dal Santo Padre nella Sala Nervi. Ma queste sono solo due delle tante altre iniziative. In questo Centro di Castellazzo, l’equipe educativa ha già ottenuto grandi risultati. Il mio contributo per questa fase del percorso riguarda l’approccio con i ragazzi e la sicurezza nell’affiancare l’equipe. Le mie idee sono tante ma come ho già scritto, ci vuole pazienza. A meno che arrivi ad aiutarci un benestante mettendo a disposizione i fondi per i progetti.
Hai menzionato che il libro contiene avventure ed episodi epici con i ragazzi del Centro Disabili. Potresti condividere un momento particolarmente significativo o toccante che ritieni rappresenti bene il tema centrale del volume?
Un paio di iniziative le ho già scritte nella domanda precedente, aggiungo la visita alla Famiglia Borsellino. Direi che in questo caso dovrei scrivere un libro.
Qual è il messaggio principale che vorresti che i lettori portassero con sé?
Avvicinatevi al progetto del Centro, sostenetelo, prendetelo per mano, siate coraggiosi, tenaci, altruisti, uniti. Prima di giudicare toccate tutto con mano.
Infine, considerando la tua esperienza e il percorso descritto nel libro, come definiresti la tua visione di successo e felicità nella vita?
Ho imparato che tutto è relativo. Personalmente non penso al successo. Sono concentrato sulla strada della realizzazione dei progetti. La felicità per me è l’amore che ricevo e che posso trasmettere al prossimo e alla mia famiglia.
Queste le parole di Giuseppe Ravetti. Quindi, se volete fare un atto concreto e di solidarietà verso queste importanti problematiche, è sufficiente avvicinarsi agli uffici della Generali Italia ad Alessandria, in via XXIV Maggio, per vedere in vetrina parte dei lavori e sostenere l’associazione, acquistando il libro e/o gli oggetti che sono esposti.