Deposito rifiuti radioattivi, scontro M5S-Lega
Il consigliere regionale Sacco attacca l'onorevole Molinari. Il Carroccio risponde con gli assessori regionali Poggio e Protopapa
ALESSANDRIA – Botta e risposta tra M5S e Lega sul futuro deposito di rifiuti nucleari. Il consigliere regionale pentastellato Sean Sacco, nel pomeriggio, aveva infatti attacco il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari.
“Nella primavera del 2021 – le sue parole – Riccardo Molinari annunciava in pompa magna l’approvazione di una sua mozione alla Camera. Che, sosteneva, avrebbe salvato il territorio alessandrino dal rischio di ospitare il deposito nazionale delle scorie nucleari. Ricordo ancora i toni trionfali dei manifesti firmati dall’attuale capogruppo della Lega alla Camera, nonché segretario piemontese del Carroccio. ‘Mozione Molinari approvata alla Camera. Esclusione del nostro territorio per il sito nucleare'”.
Sacco: “Il rischio deposito c’è”
Sacco continua: “Sono passati due anni e mezzo. Ieri il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha pubblicato l’elenco delle aree idonee per il deposito delle scorie. Elaborato da Sogin e Isin con 51 locazioni possibili in tutta Italia. In Piemonte ce ne sono ben cinque. Tutte, nessuna esclusa, nella provincia di Alessandria. Con buona pace dei cittadini che avevano creduto alle promesse del leader regionale della Lega”.
“Oggi che il centrodestra di Molinari è al governo dell’Italia ci ritroviamo con il rischio, ancora una volta, di vederci stoccare le scorie nucleari davanti casa. – aggiunge – Dopo aver millantato per anni di aver salvato il Piemonte. Comprendiamo l’esigenza di realizzare il deposito, ma dev’essere chiaro a tutti che le scorie non possono essere stoccate in aree a rischio sismico ed idrogeologico. Come quelle alessandrine. E con rischio di incidente rilevante”.
Lega: “Polemica pretestuosa”
A stretto giro di posta, così, la risposta del Carroccio. Per bocca degli assessori regionali Vittoria Poggio e Marco Protopapa.
“Ancora una volta, il Movimento 5 Stelle, a nome di un suo consigliere regionale, cerca di trasformare una vicenda serissima in una polemica pretestuosa e personale. Contro l’onorevole Molinari, forse per cercare di vivere di luce riflessa. Una vicenda su cui peraltro la Lega si è sempre schierata in maniera chiara e forte a tutela dei territori piemontesi”.
“Deposito, cosa fece Conte?”
“Proprio nelle ore in cui il Ministero dell’Ambiente precisa che “la pubblicazione ieri delle 51 aree presenti nella Carta Nazionale Aree Idonee (Cnai) per il deposito non intende indicare i territori sui quali è stato deciso di costruirlo. Bensì permettere alle Regioni e agli Enti locali non presenti nella lista, nonché al Ministero della Difesa, di proporre autocandidature e richiedere di rivalutare il proprio territorio”, i Grillini creano confusione ad arte. Forse per far dimenticare ai piemontesi che le iniziali 67 aree comprese nella Cnapi furono frutto dell’elaborazione del Governo Pd-5 Stelle. Esecutivo a fortissimo traino meridionalista/romano. Del tutto distratto rispetto alle esigenze del Piemonte, e del nord Italia in genere. Fu proprio il premier Conte, all’inizio del 2021, a pubblicare senza preavviso e senza consultazione dei territori l’elenco delle aree potenzialmente idonee. Da subito la Lega, in particolare grazie all’impegno dell’onorevole Molinari, si oppose a tutte le opzioni piemontesi. Con il pieno appoggio della Regione”.
“Solo discredito”
Per Poggio e Protopapa, “la Mozione del 2021 cui il consigliere grillino fa riferimento fu promossa dall’onorevole Molinari. E firmata poi da tutti i capigruppo con astensione di Fratelli d’Italia. E rimane tuttora valida. Spiace constatare che, proprio di fronte a questioni che riguardano tutto il nostro territorio e dovrebbero andare oltre gli interessi di parte, l’approccio grillino rimane quello della speculazione da dilettanti. Interessati soltanto al discredito dell’avversario”.
“I 5 Stelle – concludono – purtroppo non sono politica, ma rappresentano il degrado più bieco del nostro Paese. E non perdono occasione per dimostrarlo. Cosa ha prodotto per gli alessandrini la presenza in consiglio regionale del signor Sacco? Ci pare di averne percepito la presenza solo per la sua vocazione ad attaccare chi fa. E chi si impegna costantemente per il proprio territorio”.