Anastasia versus Monica. Lo specchio oscuro di Gasparini
'I rintocchi del male' sarà presentato a Villa Guerci venerdì alle 19
ALESSANDRIA – Venerdì 15 dicembre, alle 19, verrà presentato ad Alessandria, a Villa Guerci, il romanzo ‘I rintocchi del male’ della giornalista del Piccolo Monica Gasparini.
L’iniziativa è organizzata dal Circolo Provinciale della Stampa.
Giornalismo investigativo tra realtà e fiction
Gli incroci fra giornalismo investigativo e attualità criminale hanno creato in Italia, tra fiction e realtà, una strana terra di nessuno in cui le due dimensioni – l’immaginario e la realtà – si nutrono a vicenda diventando l’uno specchio dell’altra.
Così, se Federica Angeli, la coraggiosa cronista minacciata da Armando Spada nel 2013 per le inchieste sulle infiltrazioni criminali negli stabilimenti balneari, sembra la protagonista di un romanzo di Fabrizio Di Marco (La visione del male) o uno di Paolo Roversi (ideatore dello strepitoso giornalista hacker Emilio Radeschi), la fiction che ci rimanda personaggi totalmente verosimili mentre indagano sulle storture del reale offre un campionario di straordinarie figure femminili che non arretrano mai di fronte al Male, appositamente scritto maiuscolo.
Si chiamano Vani Sarca creata da Alice da Basso, Lolita Lobosco di Gabriella Genisi e soprattutto, per i miei gusti, la profiler Teresa Battaglia, scaturita dalla brillantissima penna di Ilaria Tuti.
In mezzo a questi modelli di riferimento qualche volta posizionati in contesti provinciali (e qui vorrei anche annoverare la Vercelli chiusa e dolente di Remo Bassini), si muove la irruente e coraggiosa Anastasia di Monica Gasparini, che sono proprio l’una specchio dell’altra per irruenza e coraggio. Ambedue operanti in Alessandria presso un “piccolo” (grande) giornale locale – indovinate quale, belle e testarde, intuitive e coriacee, amanti dei cani, hanno sposato il giornalismo investigativo nella sacrosanta convinzione che questo sia la chiave per il trionfo della verità e arginare l’ingiustizia dilagante.
Conosco troppo bene Monica Gasparini (che mi ha fatto l’onore un mare di anni fa di affiancarla in indagini certo giornalistiche ma molto “ai confini della realtà”…) per non ravvisare nell’Alter Ego letterario più di una sua propria caratteristica peculiare, prime fra tutte il fiuto da segugio e la testardaggine del non mollare mai la presa a qualsiasi costo. In Anastasia però l’immaginazione della scrittrice si è permessa giustamente un’affascinante apertura supplementare quasi in chiave parapsicologica, una sorta di “sesto senso” o terzo occhio che si apre durante l’attività onirica, mentre la nostra dorme.
Psycho-noir
L’avversario di turno in questo primo romanzo di Monica è un serial killer. E direte: «ma anche basta!». Ma come avrete occasione di constatare, non è affatto il solito serial killer, e ovviamente non posso sbottonarmi. Un assassino con poche speranze di farla franca, data la caratura dell’avversaria che lo tampina.
Per gli alessandrini che si concederanno la fortuna di leggere I rintocchi del Male, titolo più che affascinante, sarà un piacere riscoprire una Città Grigia quanto mai set ideale per una vicenda che Monica definisce “gialla”, ma per il sottoscritto è una perfetta storia in chiave psycho-noir, insomma “di confine”.
Raccontato in prima persona con uno stile mordente che ti “butta dentro” sin dalle prime righe, Monica Gasparini si inserisce nella tradizione della narrativa di tensione ambientata nella nostra città dopo ottimi titoli trascorsi di Giulio Massobrio, Giorgio Bona e Angelo Marenzana. Non vi dico che sia proprio uno spasso aggirarsi sulle tracce di un killer tra il palazzo del Comune e la Biblioteca Civica, ma che una delle prime vittime dell’assassino sia il sindaco – ovvio, un personaggio di fantasia che ricopre per l’occasione la carica, fatto secco la notte di Capodanno, Abonante può star tranquillo… – a me personalmente ha strappato un piccolo applauso.
Trama adrenalinica, colpi di scena inaspettati, un finale che più Hitchcock non si può. E siamo solo agli inizi.