Pro Patria – Alessandria, meno male che Liverani c’è
Beffato da una deviazione, neutralizza un rigore e tiene in vita i Grigi. La prima volta di Foresta a segno in maglia alessandrina
ALESSANDRIA – Se si dice che ci è andata bene si tolgono molti meriti a Luca Liverani. Senza di lui oggi commenteremmo un altro ko e se già un punto nei due spareggi è poca cosa, zero sarebbe stato ancora peggio.
Perché non basta un pareggio, il primo della gestione Pirozzi, ad allontanare i timori, soprattutto a dire che la squadra è ripartita. Con la testa è ancora bloccata, sembrava che il pallone, nel primo tempo, bruciasse o pesasse come un macigno, da cui stare alla larga e poco sembra importare se gli avversari arrivavano sempre prima.
Avversari, va detto, non irresistibili, basti pensare alla ripresa, quando è bastato provare a giocare e ad alzare, non di tanto, i ritmi e i bustocchi si sono ritrovati in otto in difesa e la metacampo l’hanno varcata con il contagocce. Permane, però, l’involuzione di più di un elemento, che influisce su quella della squadra.
LIVERANI – Decisivo: anche un po’ sfortunato, perché senza la deviazione, di pancia, di Gega, il tiro di Renault sarebbe stato facilmente controllabile. Il tiffo sul rigore tiene in vieta la squadra e le permette di andarsi a prendere il punto nella ripresa. Un giocatore da blindare con ogni mezzo: 7
CIANCIO – Intermittente: primo tempo opaco, il primo periodo nasce da da un suo passaggio in orizzontale un po’ azzardato e a destra fatica a salire. Concedere il rigore sul suo tocco di mano è davvero eccessivo. Meglio nella ripresa e l’ingresso di Rota libera anche lui dalla pressione di gestire la linea arretrata: 6
ERCOLANI – Impegnato: vince nettamente il duello con Parker, che ha solo l’opportunità dal dischetto (e la sbaglia). Aggressivo negli anticipi, spesso si abbassa per utili chiusure. E nella ripresa aiuta a tenere più alta la linea arretrata: 6.5
GEGA – Sfortunato: la palla di Renault, forte, ma non irresistibile, sbatte contro il suo addome e spiazza il portiere. Gara in fatica, troppi duelli persi, qualche anticipo con palla sparacchiata in avanti. Un poco più lucido nella ripresa, ma sempre con troppo affanno: 5.5
ROTA (dal 21’st) Essenziale: è un giocatore del quale l’Alessandria non può fare a meno. Il suo ingresso dà più sicurezza dietro, anche più equilibrio: 6.5
SEPE – Frenato: nel primo tempo sale solo un paio di volte sale sulla fascia, ma non trasforma l’iniziativa in suggerimenti in area. Perché è evidente a fare il quinto si adatta, ma è più una mezzala di inserimento. Un accenno di vivacità nella ripresa, ma è lontano dal suggeritore preciso di qualche settimana fa: 5.5
PELLEGRINI – (dal 21’st) Volenteroso: per lui, rispetto a chi sostituisce, è il ruolo più naturale. Cerca di bilanciare con l’intensità, utile per recuperare palloni, a qualche errore di troppo per eccesso di frenesia: 6
FORESTA – Cecchino: come il resto della squadra passa un tempo a cercare di gestire il pallone, ma ne perde anche troppi. POi è fra quelli che cambiano passo dopo l’intervallo e aiutano la squadra a recuperare e a non far ripartire la Pro Patria. E segna pure, con guizzo vincente e grande opportunismo. Il suo cambio nel finale, è difficile da comprendere: 7
PELLITTERI – (dal 40’st) – Limitato: otto minuti senza quasi toccare palla. Forse sarebbe stato meglio provare a tenere Foresta in campo: ng
NICHETTI – Dimezzato: decisamente la versione che funziona è quella della ripresa, perché nel primo tempo gira a vuoto, come tutti, fatica a rompere il gioco avversario, o se lo fa, poi perde immediatamente palla, e anche a costruire stenta. Altro atteggiamento, e contributo, nella seconda frazione, nonostante il cartellino: 6
MASTALLI – Altalenante: una mezzora abbondante senza una collocazione vera, ha il merito di mettere un paio di palloni in area nel primo tempo, ma cin poco esisto. Più propositivo nella ripresa, per arrivare alla sufficienza, stiracchiata, per l’impatto complessivo sul gioco: 6
ROSSI – Vagante: a sinistra si fa sempre molta fatica a salire e lui deve spesso abbassarsi, nel primo tempo, per arginare Renault. Più sicurezza e meno inutili giri con il pallone nella ripresa. Al tiro deve migliorare proprio tanto: 6
SIAFA – Isolato: un tempo a provare a tenere su la squadra, ma senza palloni sarebbe difficile per chiunque. Nella riporesa è più aiutato e fa anche a sportellate con i difensori bustocchi, ma di opportunità spendibili anche questa volta non ne ha: 5.5
GAZOUL – Estraneo: non entra mai davvaro nella gara. Non che il resto della squadra lo aiuti a farlo, ma quando c’è un marcatore che lo supera di almeno dieci centimetri, meglio sarebbe evitare le palle alte e sorprenderlo in velocità. Non succede mai e l’attaccante si innervosisce: 5
ANATRIELLO – (dal 1’st) Inserito: un pooco più vivace del compagno di cui prende il troppo, ma senza esagerare. Qualche tentativo di entrare in area, ma con scarsa pericolosità: 5.5