Dossier Spinetta, storia di un inquinamento
ALESSANDRIA - L'inquinamento della Fraschetta ha radici lontane nel tempo, ramificate soprattutto nella zona di Spinetta Marengo dove sorge un…
ALESSANDRIA – Spinetta e il disastro ambientale: in paese arrivano le Iene, e scoppia la bagarre. Soprattutto dopo le dichiarazioni del presidente della Regione, Alberto Cirio. Che ha negato di aver promesso al sindaco Giorgio Abonante di procedere con lo screening sui residenti.
Nelle interviste mandate in onda dopo la mezzanotte su Italia 1, appare il primo cittadino. Che, in campagna elettorale, garantisce l’intervento: “Io che sono candidato sindaco mi prendo l’impegno di fare la seconda indagine epidemiologica“. Anche se il verbo si trasforma in ‘stimolare’.
C’è un punto, però, su cui le dichiarazioni dei due politici non convergono. Abonante ribadisce che la Regione “ci ha garantito che nel giro di qualche mese, ormai è passato più di un anno, sarebbe partito con il biomonitoraggio”. E, al microfono della Iena, insiste: “Chiedo al presidente Cirio di accelerare“.
Ma il governatore, rincorso dal giornalista, afferma di non aver mai promesso niente. “Ma no, guardi che lei sta sbagliando interlocutore. Io non ho promesso al sindaco di Alessandria niente“.
Poi, questa mattina, il comunicato stampa a firma dell’assessore alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, sul biomonitoraggio.
Secondo l’assessore, sono «necessari ulteriori approfondimenti epidemiologici. La Regione ha promosso tutte le attività utili per giungere a una valutazione affidabile».
«Il rapporto di Arpa Piemonte del 2019 ricorda come le indagini di tipo epidemiologico vadano accompagnate e corredate da monitoraggi ulteriori. Che consentano valutazioni individuali di esposizione di tipo certo, con stime rispetto alla dose. Ma anche a rilievo di parametri che indichino la presenza di effetto, tramite incremento di valori individuali biologici, che definiscano indicatori di effetti biologici precoci a livello di alterazioni o di danno».
Così si esprime l’assessore Icardi in risposta all’interrogazione consiliare sul biomonitoraggio per gli abitanti di Spinetta Marengo.
Dossier Spinetta, storia di un inquinamento
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«Per raggiungere questi obiettivi è necessario valutare le tipologie di sostanze presenti nell’ambiente. E le vie di esposizione individuale mediante analisi di laboratorio in grado di assicurare la validità dei risultati. – continua – Disporre di tecniche analitiche affidabili è un requisito irrinunciabile anche per valutare la presenza di queste sostanze nell’essere umano. Così come è indispensabile definire i valori biologici che indichino l’esigenza di una presa in carico da parte del sistema sanitario regionale”.
Nell’ambito dei compiti di indirizzo e coordinamento assegnati, la Regione ha promosso tutte le attività che hanno consentito di:
• disporre di metodiche di laboratorio affidabili per le attività di monitoraggio sulle vie di esposizione
• effettuare due campagne di monitoraggio, basate su uno studio epidemiologico per la valutazione del rischio sugli alimenti di origine animale e vegetale nel 2021-2022. Una terza campagna è in corso
• predisporre un protocollo per la presa in carico di soggetti nei quali le analisi del sangue evidenzino la presenza di Pfas al di sopra di limiti stabiliti sulla base delle evidenze scientifiche disponibili
• predisporre metodiche analitiche di laboratorio affidabili per le attività di monitoraggio sull’essere umano. A tali adempimenti si è aggiunta l’attesa da parte dell’Asl di Alessandria di un parere favorevole da parte del Comitato Etico competente che dovrebbe arrivare entro fine mese», conclude l’assessore Icardi.
Biomonitoraggio e raccolta firme: il coraggio di Mirella
Una dei primi firmatari a confronto con la Commissione Sicurezza e Ambiente
Tirando le somme, al momento tutte le richieste dei cittadini di effettuare il biomonitoraggio sono state disattese dagli Enti regionali. E, a cascata, da quelli locali.
Anche la terza fase dell’indagine epidemiologica è rimasta in stand by. Nonostante l’epidemiologa dell’Arpa Piemonte, Cristiana Ivaldi, abbia sottolineato anche ai nostri microfoni che tutto è pronto per la prosecuzione dell’analisi.
Peccato che manchi, allora come oggi, l’input degli Enti. Questo, per concludere lo studio eseguito per volere dell’ex assessore all’Ambiente del Comune di Alessandria, Claudio Lombardi. Come mai?
Tutto ciòin una zona dove è stato sancito un disastro ambientale. E dove i cittadini chiedono ormai da anni che venga garantita la sicurezza dal punto di vista sanitario.