EcoSentieri, Dal Supercinema al “Giasòn”
La dodicesima puntata della serie dedicata a Umberto Eco e realizzata da Brunello Vescovi
“Ho avuto quello che è il sogno di ogni ragazzo, dall’età di 11 anni sino a circa 18 sono andato al cinema gratis” raccontava Umberto Eco, citando le corsie privilegiate che aveva attraversato grazie al ruolo di animatore dell’oratorio dei frati e, quando viveva a Nizza Monferrato, per l’intercessione di uno zio. E diceva che la sua partita di scrittore di romanzi è stata più influenzata dalla grammatica del cinema che dalla letteratura.
D’altronde – diceva – l’incipit dei Promessi Sposi non è forse una straordinaria sceneggiatura cinematografica? Il Supercinema e il “giasòn” furono due luoghi fondamentali ad Alessandria nella sua adolescenza. Il primo era un’arena estiva dalla bella insegna azzurrina al neon, sorto sull’area del vecchio Teatro Municipale distrutto da un bombardamento. Mentre l’altro era il nomignolo dato al cinema Dante: il Giasòn, in dialetto alessandrino, significa il ghiacciato, perché lì dentro faceva un freddo boia. Dei mille film che ha visto Eco aveva una venerazione per uno su tutti: Ombre Rosse: “Se per i marziani del 3000 bisognasse salvare un film per spiegare che cos’è il cinema, io metterei quello” diceva.
L’autore
Brunello Vescovi, giornalista, per trent’anni si è occupato di cultura e spettacolo alla redazione de La Stampa di Alessandria. Ama il teatro, le partite dell’Inter e i film di Woody Allen. L’idea di un podcast su Umberto Eco è nata in lui con con un obiettivo: svelare – anche dando voce ad altri – una serie di aspetti poco conosciuti della vita del Professore. In particolare i legami con la città natale, mai ostentati – con spirito squisitamente alessandrino – ma dimostrati nei fatti, anche attraverso le citazioni, a volte vaghe, a volte evidenti, che si ritrovano nelle pagine dei suoi romanzi. E raccontare l’importanza degli anni trascorsi al liceo Plana, dove fu studente vivace e ideatore di tante iniziative: oggi quella scuola porta il suo nome e i familiari sono convinti che non gli dispiacerebbe affatto.