Indipendenza italiana: nel nuovo partito anche due alessandrini
Sono Fabio Boveri e Daniele Carbone. L'analisi sul mondo della politica attuale
ALESSANDRIA – È stato fondato a Roma, domenica scorsa, un nuovo partito. Si chiama Movimento di Indipendenza italiana e, nel direttivo nazionale, sono presenti anche due alessandrini: Fabio Boveri e Daniele Carbone.
“Indipendenza italiana nasce per essere indipendenti dai vincoli europei. Indipendenti dalle guerre volute dalla Nato. Indipendenti dagli interessi dei grandi gruppi multinazionali che cercano di condizionarci sulla Sanità. Indipendenti per la nostra economia. Indipendenti sulla transizione green, dall’intelligenza artificiale e sulle biotecnologie. Indipendenti – spiega Boveri – perché vogliamo decidere noi per il nostro presente e per il nostro futuro”.
Indipendenza italiana: il programma
I punti del programma?
- Verso un mondo multipolare. Guerra in Europa, guerra in Palestina, crisi della globalizzazione, esplosione dell’immigrazione.
- Sussidiarietà e crisi della politica. Liste civiche, autonomia differenziata, delegittimazione dei corpi intermedi.
- È l’Europa che ce lo impone. Crisi economica, disoccupazione, perdita dei diritti sociali, fine della sovranità.
- In difesa dell’umano. Dittatura tecnocratica e sanitaria, intelligenza artificiale, transumanesimo, transizione green.
- Per non morire americani. La strategia americana contro l’economia europa nella guerra in Ucraina. Ipocrisia della Nato nella guerra in Palestina.
“Fatto un grande passo in avanti – aggiunge Boveri – formando un nuovo partito. Che raccoglie le sigle che contestano le posizioni dominanti in tutta la politica italiana, di maggioranza come di opposizione. Non solo lo schieramento sulla guerra, ma anche l’eccessivo allineamento con la Ue e la Nato. Oltre all’incapacità di frenare i flussi migratori e i rischi di divisione del Paese con l’autonomia differenziata. E poi le scelte economiche liberiste, la scarsa profondità con cui vengono difesi i valori umani e comunitari e la sottovalutazione del rischio di un pass sanitario mondiale imposto dall’Oms”.
“Speranza di cambiamento”
“L’ambizione è quella di raccogliere una speranza di cambiamento che va oltre la sinistra e la destra. E coinvolge anche cittadini provenienti dai ‘mondi del dissenso’. Che hanno votato negli ultimi anni per tutti i partiti che promettevano un cambiamento radicale (dal Movimento 5 Stelle alla Lega fino a Fratelli d’Italia). Salvo poi rimanere delusi e magari rifluire nell’astensionismo. Elettori che adesso cominciano ad essere irritati e confusi per l’eccessivo continuismo della Meloni rispetto ai suoi predecessori. Ma che certo non possono votare né per Elly Schlein né per Giuseppe Conte. Che sono su posizioni sicuramente peggiori di quelle dell’attuale Governo”.