Non playable character
Ho avuto la fortuna, qualche giorno fa, di parlare di Digital Export e di altri aspetti professionali della Rete ad un pubblico di studenti universitari, la famose “‘matricole”: pochi conoscevano le strategie, gli strumenti, le tecniche. Buon per me: ho potuto far scoprire loro – nativi digitali – qualcosa di nuovo e forse utile per il prosieguo dei loro studi in Economia.
Quando invece mi è capitato di “interrogarli” su cosa fossero i video NPC, una foresta di mani alzate e di sorrisi mi ha fatto capire che stavano parlando la stessa lingua: NPC nel mondo dei videogiochi significa “Non-playable characters”, personaggi che non possono essere guidati dal giocatore, ma fanno parte dell’ambientazione predisposta dallo sviluppatore.
I video NPC sono uno dei tanti trend che vanno oggi per la maggiore su TikTok, riprese ironiche da parte dei tiktoker dei gesti un po’ goffi di questi personaggi tratti dai videogiochi più noti, una moda che forse sparirà fra pochi giorni, ma dà l’idea di quanto velocemente si diffondano delle tendenze, dei linguaggi sotto il radar dei media e delle generazioni più adulte.
Se non avessi conosciuto l’argomento, sarebbe stata una perfetta occasione per mettere in pratica la curiosità dell’educatore nell’entrare in un patto con la classe: siamo qui per imparare, ciascuno con la propria conoscenza ed esperienza. È un piccolo accorgimento utile quando vediamo i più giovani trincerarsi davanti al proprio cellulare: senza peccare di superficialità o pregiudizio le domande che possono essere fatte sono tantissime. Valeva ieri per la TV, vale ancor di più oggi per la Rete.