«Trino e Casalese verranno riconosciuti come discarica nucleare d'Italia»
TRINO - Legambiente del Vercellese e Valsesia - Gruppo di Trino e il Comitato di Vigilanza sul Nucleare intervengono sui…
ROMA – “Il Consiglio dei Ministri ha inserito all’interno del Dl Energia una norma sbagliata e pericolosa: l’apertura alle autocandidature per individuare il sito dove realizzare il Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi. Un autentico colpo di mano del Governo”. L’onorevole Federico Fornaro (Pd) non usa mezzi termini.
E aggiunge: “Con questa operazione si vanifica il lavoro di anni, basato sull’applicazione di criteri tecnico-scientifici rigorosi. Che aveva permesso di individuare 67 siti potenzialmente idonei, inseriti all’interno della Cnapi. Così come rende inutile l’importante percorso partecipato che ha poi permesso la redazione della Cnai (la Carta Nazionale delle Aree Idonee). Che dovrebbe aver recepito i risultati del dibattito pubblico, ma che non è mai stata pubblicata, nonostante sia pronta da mesi”.
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Secondo Fornaro, “questo Governo, anziché scegliere in maniera seria e responsabile, apre di fatto alla possibile scelta di Trino (Vc). Già autocandidatosi per bocca del suo sindaco, quale sito per il Deposito. Un Comune che non era stato incluso nei siti potenzialmente adatti perché non corrispondente ai criteri tecnici. L’applicazione dei criteri tecnico-scientifici deve continuare a prevalere su qualsiasi altro aspetto e interesse particolare. E non può prevalere la posizione di un sindaco o a un solo Comune. Il Governo si fermi“.
Posizione condivida anche dal segretario regionale Pd e consigliere regionale Domenico Rossi e dal collega a Palazzo Lascaris Domenico Ravetti. “Abbiamo depositato, oggi, un ordine del giorno. Chiediamo al Presidente della Giunta regionale un impegno per evitare che prevalga la logica delle autocandidature per il Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi”.
“Il Governo Meloni, anziché scegliere in maniera seria e responsabile, apre di fatto alla possibile indicazione di Trino quale sito per il Deposito. Territorio che è sempre stato escluso perché inadatto a accogliere un’infrastruttura di questo tipo a causa di alcune criticità. La presenza di faglie, laghi e bacini idrici, aree protette, centri abitati, infrastrutture, siti industriali”.
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“Il Partito Democratico -concludono i consiglieri ‘dem’ – continua a pensare che la sicurezza e l’applicazione dei criteri tecnico-scientifici debbano prevalere su qualsiasi altro aspetto e interesse. Ci batteremo, in tutte le sedi istituzionali, e inviteremo i cittadini a respingere, insieme a noi, ogni scelta volta a danneggiare il nostro territorio. Siamo, infine, convinti, che una decisione tanto delicata e importante non possa essere fatta attraverso l’autocandidatura di un singolo, ma debba essere il risultato di una posizione dei territori e di analisi scientifiche. Ci aspettiamo che il Consiglio regionale approvi il nostro ordine del giorno. E che il presidente della Giunta si schieri con noi per difendere la sicurezza del Piemonte”.
Sul tema anche il capogruppo Pd a Casale Luca Gioanola: «Urge una presa di posizione da parte dell’amministrazione di Casale Monferrato, per manifestare contrarietà alla decisione del Governo e per ribadire quanto deliberato all’unanimità il 16 marzo 2021 in consiglio comunale, cioè un no deciso alla realizzazione del deposito in un sito prossimo al nostro territorio, che è contiguo a Trino, e ha aree patrimonio mondiale Unesco come il Sacro Monte di Crea e come i Paesaggi vitivinicoli Langhe-Roero-Monferrato. È assurdo che la scelta di dove realizzare il deposito nazionale nucleare possa basarsi su autocandidature! Un approccio completamente ribaltato rispetto al buon senso, a ogni rilevanza tecnico/scientifica e all’iter di valutazione delle aree idonee».
Va avanti Gioanola: «Gravissimo poi che con una autocandidatura qualcuno possa mettere sul tavolo il nostro territorio, che ha vissuto e sta ancora vivendo costose e impegnative bonifiche, così come emergenze idrogeologiche (basti pensare ancora all’alluvione del 2020 a Terranova) con aree ancora a rischio per le quali sono urgenti interventi di messa in sicurezza. L’Amministrazione di Casale Monferrato reagisca e si proponga come riferimento ai sindaci del nostro territorio. Non c’è tempo da perdere».