“Flavescenza, continuare nella ricerca per superare l’emergenza”
L'assessore all'Agricoltura, Marco Protopapa: "Molto attenti al tema. Con gli uffici del settore monitoriamo costantemente la situazione"
TORINO – Si è riunito ieri a Torino, al Palazzo della Regione Piemonte, il tavolo tecnico per l’emergenza fitosanitaria sulla flavescenza dorata della vite. Il Settore Fitosanitario e servizi tecnico scientifici con l’assessore regionale all’Agricoltura e Cibo Marco Protopapa e il vicepresidente della Regione Fabio Carosso hanno incontrato i rappresentanti e tecnici del comparto vitivinicolo piemontese.
“La Regione è molto attenta al tema e con gli uffici del settore monitora costantemente la situazione. Il mandato confermato in questo incontro è quello di continuare nella ricerca e trovare nuove azioni anche tecnologicamente innovative al fine di contenere una grave criticità che affligge i nostri vigneti”. Queste le parole di Protopapa.
“Flavescenza, fondamentale monitorare”
Il vicepresidente della Regione Fabio Carosso precisa: “Il confronto costante tra i tecnici del settore fitosanitario della Regione ed i produttori è fondamentale. Per monitorare la situazione della flavescenza dorata, problema che da tempo affligge i nostri vigneti. Solo con la ricerca e con la sperimentazione di innovative tecniche di lotta sarà possibile trovare soluzioni“.
“In questo incontro – conclude – abbiamo fatto il punto della situazione. E da oggi riparte il nostro impegno a fianco del comparto vitivinicolo piemontese. Che rappresenta una quota rilevante dell’economia regionale”.
Che malattia è
La flavescenza dorata è una fitoplasmosi provocata dai fitoplasmi del gruppo 16Sr V (sottogruppi C e D). Appartiene al gruppo dei giallumi della vite. Il nome viene attribuito dalla colorazione gialla dorata che assumono le foglie, i tralci ed i grappoli di vitigni a bacca bianca una volta colpiti.
L’agente causale della malattia è il Candidatus Phytoplasma vitis. Un fitoplasma che si insedia nei tessuti floematici dell’ospite e ne provoca il blocco della linfa elaborata. Inducendo uno squilibrio delle attività fisiologiche dalla pianta stessa.