Concluso ‘Patchwork: in rete per i giovani’, il progetto per la salute psicofisica dei ragazzi dopo la pandemia
Ieri sera l'incontro per tirare le fila del progetto
ALESSANDRIA – ‘Patchwork: in rete per i giovani’: ieri sera, presso Aula Studio Porto Idee, si è tenuto l’incontro conclusivo del progetto.
Una rete virtuosa, fatta di buona volontà e soprattutto di voglia di aiutare, in un momento storico difficile quanto importante. Quando l’ondata della pandemia, tra zone rosse e lockdown, si è ritirata, ha lasciato emergere problematiche diffuse, sia in relazione all’isolamento, sia per l’aggravarsi di quadri già negativi.
Ma è un disagio, quello dell’esilio dalla vita sociale, che per i giovani è stato particolarmente gravoso.
https://www.ilpiccolo.net/2023/03/06/alessandria-capofila-di-patchwork-rete-per-i-giovani/
80 i ragazzi coinvolti
‘Patchwork’ è un progetto nato dall’attenzione a livello regionale per la salute psicofisica dei giovani tra i 15 e i 29 anni. È stato sostenuto grazie al Bando della Regione Piemonte dedicato ai finanziamenti ai Comuni proprio per le attività di supporto di questo genere.
In questo modo, proprio come suggerisce il nome, è stato possibile fare rete giustapponendo enti di diversa natura. Risultato, un mosaico di realtà diverse ma tutte accomunate da un obiettivo comune, quello di promuovere un percorso di miglioramento delle condizioni psicofisiche.
Fondamentale, in questo senso, la collaborazione con le strutture di Psicologia territoriali (tra cui Gapp, l’Asl e l’Ao Al). ‘Patchwork’ ha permesso così di intraprendere percorsi individuali significativi con 36 ragazzi. Ma se a questa cifra si sommano tutti i giovani coinvolti, si sale ad 80. Numero importante, frutto dei numerosi laboratori che si sono svolti nel corso del progetto.
Tra questi, si possono distinguere tre macro aree: ‘Esprimere, creare, ascoltarsi’, ‘Praticare sport’, ‘Orientarsi e studiare meglio’. Tra i partner, sette comuni della provincia (tra cui Solero e San Salvatore), Fiab, Il Gabbiano, Radic’Arte, Cultura e Sviluppo, Fiab, e molti altri.
“Speriamo di tornare”
Capofila della ‘rete’, il Comune di Alessandria, e in particolare l’Ufficio Giovani e Minori.
Commenta Bianca Scaltritti, l’impiegata dell’ufficio che ha tirato le fila dell’ultima parte del progetto: “I risultati sono ottimi: abbiamo gettato delle buone basi. Certo, ora nonostante la scadenza del bando sarebbe bello poterlo portare avanti. Grazie a ‘Patchwork’ è stato possibile seguire casi di disagio anche gravi, e in generale i feedback sono tutti positivi. Sono in primis i ragazzi stessi che vorrebbero vedere il progetto andare avanti”.
La conclusione sa di speranza: “Magari in un’altra forma, ma speriamo di tornare. Da quanto abbiamo edificato si può costruire molto”.
“Un’esperienza di crescita”
Testimoniano i ragazzi: alcuni studenti del CnosFap hanno partecipato al laboratorio di ecosostenibilità alla sede di Remix.
Raccontano: “Abbiamo imparato a ridare vita a materiali che sembravano morti, a fare arte partendo da basi che potevano essere spazzatura. E ci abbiamo messo noi stessi in quei lavori: da ‘La meccanica del cuore’ a ‘le bottiglie della paura’, c’è stato un grande coinvolgimento personale. La parte più bella è stato andare lì tre volte ogni settimana, e trovarvi un gruppo solido, con cui confrontarsi, parlare, creare. E adesso vorremmo poter continuare“.
E osservano, con approvazione, i tutor degli enti ospiti e di Psicologia: “Affascinante vedere i ragazzi crescere, migliorare come persone. E il fatto che i giovani trovassero in quei luoghi un’alternativa al disagio che c’era fuori significa molto. ‘Patchwork’ è stato l’opportunità di uno spazio in cui trovare ascolto e accoglienza così per come si è, a discapito della solitudine”.