Alessandria Calcio, Rossini: “Molinaro amministratore delegato. Presto il cda”
"Pedretti ha ceduto a Benedetto, che ha venduto il 100 per cento". Corda? "Sono decisione di chi guida ora il club"
ALESSANDRIA – Enea Benedetto ha sottolineato “il coraggio con cui l’avvocato Cesare Rossini ha operato in queste settimane. Una dote che contraddistingue i grandi uomini e lui lo è“.
Il tessitore, l’uomo che, dodici anni dopo, ha dato una nuova vita all’Alessandria Calcio. Come sarà, si scoprirà nelle prossime settimane, ma certo è che senza l’atto di questa mattina, da lunedì la messa in liquidazione sarebbe stata inevitabile, e i gravi passaggi successivi anche.
Tocca a lui tracciare le fasi della giornata cruciale, il cui epilogo, fino a ieri sera, non era così certo. Invece, Alain Pedretti, arrivato ieri, questa mattina, nello studio dei notai Luciano e Aldo Mariano, ha ceduto il suo 40 per cento ad Enea Benedetto. “Non c’erano, per me, le condizioni per prendere una decisione diversa, troppo complicata la gestione pregressa” il primo commento del francese, subito in viaggio verso la Svizzera.
Stesso ufficio, a distanza di pochi minuti, per l’atto con cui Enea Benedetto ha passato il 100 per cento ad Alessandria 2023,la srl costituita una decina di giorni fa, capitale sociale 10mila euro, al momento con un socio unico, VerdeIdea, una delle aziende di Andrea Molinaro.
Un solo euro
Il prezzo pagato? “Un euro, lo stesso che Benedetto e Pedretti hanno corrisposto a Luca Di Masi, che, a sua volta, nel 2013, aveva ‘pagato’ la stessa ‘somma’ agli alessandrini”. Però Pedretti ha riavuto indietro i 250mila euro messi per garantire la fideiussione? “Assolutamente: è stata la prima parte dell’operazione, i due soci, ora ex, hanno definito tra loro le reciproche posizioni”.
E Pedretti ha tolto il blocco sul conto a garanzia, in banca, richiesto dal suo legale e concesso dal giudice? “Certo – aggiunge Rossini – E l’istituto di credito ha accettato la nuova garanzia, per lo stesso ammontanare, 350mila euro”. Messa da Alessandria 2023? “No, da Andrea Molinaro in prima persona: è lui che ha garantito”.
Nessuna altra somma è stata corrisposta a Benedetto perché cedesse il club? “No. Benedetto, comunque, resta presidente, come previsto dalla clausola nell’atto precedente di cessione, del 13 maggio”. Continuerà ad avere la rappresentanza legale del club, in quanto, appunto, presidente, ma le decisioni saranno di Molinaro.
“La prossima settimana sarà convocata l’assemblea dei soci. Il cda, al momento, è composto da due persone, Molinaro e Benedetto. Potrebbe essere allargato”. Con l’ingresso di Maione? “Si può arrivare – insiste Rossini – fino a 7 componenti. Fra le prime nomine quella del revisore dei conti“. Quello in carica, in proroga, era intenzionato a chiedere la messa in liquidazione del club. “Ci sarà un nuovo revisore, scelto dal cda. Il rischio di una simile richiesta non c’è più”.
I conti. E Corda
C’è una cifra certa di esposizione debitoria della società? “In questo momento non abbiamo a disposizione tutta la documentazione per dare una risposta dettagliata. Di certo, in due o tre settimane si procederà all’approvazione del bilancio. Ci saranno passività? Credo proprio di sì, pregresse e successive, ma chi ha deciso di acquistare ha previsto anche questo e sa come intervenire”.
Quale sarà il ruolo di Cesare Rossini nella società? “Non avrò ruoli. Credo di aver fatto la mia parte, sempre a disposizione se dovesse servire, ma senza incarichi”.
Lunedì Ninni Corda sarà di nuovo operativo? “E’ una decisione che compete alla nuova proprietà. Io mi sono occupato del passaggio delle quote, la scelte sulle persone ora spettano ad altri”.