Addio a Cascina Mandela, “ma passa ai servizi sociali”
Dopo più di 30 anni la Comunità di San Benedetto al Porto lascia regione Lavandara: d’ora in poi l'edificio sarà in uso ad Asca e alla Protezione Civile
ACQUI TERME A più di 30 anni dalla sua nascita ‘Cascina Nelson Mandela’ saluta la comunità visonese, “che ci ha sempre supportato e sopportato. Ringraziamo l’amministrazione comunale e tutti i residenti, con i quali abbiamo convissuto in armonia e rispetto reciproco», commenta Fabio Scaltritti, presidente della Comunità di San Benedetto al Porto che nel 1990 aveva avuto Cascina Scarsi (questo il nome originario del caseggiato di Regione Lavandara) in gestione dal Comune di Acqui Terme, proprietario dell’edificio.
Dal 2014 centro d’accoglienza per le vittime di tratta
Nata come comunità di recupero per tossicodipendenti, dal 2014 ‘Cascina Mandela’ era diventata un centro di accoglienza per donne migranti vittime di tratta. “Abbiamo deciso di rinunciare con due anni di anticipo alla convenzione (in scadenza a dicembre 2025, ndr), perché ormai da oltre un anno la struttura non ospitava più nessuno. Come mai? Non è andato in porto un progetto che la Regione avrebbe dovuto finanziare, dedicato alle donne vittime di tratta”. I motivi dell’addio di San Benedetto a Cascina Scarsi, però, sono anche di altra natura: “Da qualche tempo – spiega Scaltritti – non avevamo più operatori residenti nel territorio acquese, quindi per noi la gestione delle attività a Visone era diventata davvero complicata. Più in generale, abbiamo dovuto fare in conti con la crisi di personale che da tempo riguarda le realtà del Terzo settore. Educatori, mediatori culturali e assistenti sociali sono sempre più rari”.
A ogni modo, quello della comunità fondata da don Andrea Gallo non è stato un addio improvviso ma meditato e preparato da tempo. “Il nostro desiderio – spiega Scaltritti – era che la struttura rimanesse di pubblica utilità e con finalità sociali. Per questo motivo, prima di rinunciare alla convenzione, abbiamo avuto un lungo confronto con Asca, l’Associazione Socio Assistenziale dei Comuni dell’Acquese. Ci tenevamo davvero che la cascina venisse assegnata a loro”. Cosa che infatti è avvenuta. “L’Asca condividerà l’uso dell’edificio con la Protezione Civile, che al piano terra ne farà un ulteriore centro operativo, mentre ai piani superiori verranno allestiti diversi alloggi per l’emergenza abitativa“.
“Lasciamo l’edificio in condizioni ottimali”
La struttura è già pronta all’utilizzo: “Ci tengo a dire che quando i tecnici del Comune sono venuti a ispezionare l’edificio ci hanno fatto i complimenti per lo stato in cui lo abbiamo mantenuto, cioè in condizioni ottimali”.
“Le case sono fatte prima di tutto di persone”, diceva don Gallo, “e nel decimo anno dalla sua scomparsa – sottolinea Scaltritti – per noi è motivo d’orgoglio sapere che Cascina Mandela rimarrà destinata a un uso pubblico e sociale. Anche questo è un modo per onorare la memoria del ‘Gallo'”.