Paolo Cevoli: “Porto a teatro il racconto di quando ero piccolo”
L'attore comico sarà domani sera all'Alessandrino e ridisegna un mondo in cui non c’era internet, i telefoni avevano la rotella, la tv era in bianco e nero; non c’erano il politicamente corretto, la raccolta differenziata e gli apericena
ALESSANDRIA – ‘Andavo a 100 all’ora’ è una canzone di Gianni Morandi del 1962. Paolo Cevoli aveva quattro anni all’epoca.
Adesso che il nipotino ha la stessa età, il comico porta nei teatri un divertente racconto personale che attraversa tutta la sua vita fino ai giorni nostri.
Venerdì 17 novembre, alle ore 21, l’attore sarà sul palco del teatro Alessandrino. Biglietti ancora disponibili (alle casse del teatro dalle 17 alle 19 oppure su www.teatroalessandrino.it e www.ticketone.it).
Lo spettacolo trae ispirazione «Dalla mia storia, è proprio il racconto di quando ero piccolo e di come funzionava il mondo, diciamo che la “sburonaggine romagnola” è sempre la stessa, ma le cose erano molto diverse una volta».
Ai giovani
«La cosa che voglio che emerga nello spettacolo è che una volta non era meglio di oggi, era semplicemente diverso. Noi abbiamo il compito di rimanere positivi e trasmettere questa positività alle generazioni future» conclude l’attore comico.
Come sono cambiate le cose in questi ultimi anni. Paolo Cevoli, classe 1958, nonno con due nipotini all’attivo, immagina di raccontare ai figli dei suoi figli com’era la vita quando lui era una bambino.
Cose che oggi sembrano assurde: non c’era internet, i telefoni avevano la rotella, la tv era in bianco e nero; non c’erano il politicamente corretto, la raccolta differenziata (anche perché quasi non si produceva immondizia) e gli apericena.