'Santi Antonio e Biagio': Dealberti direttore di Ostetricia e Ginecologia
Classe 1974, tortonese, dal 2008 lavora all'Azienda ospedaliera
ALESSANDRIA – Alessandria fa festa con chi ha donato il cordone ombelicale. E, nella sede di Cultura e Sviluppo, in piazza De André, è un traffico di passeggini ed è un pullulare di biberon. Ci sono mamme e papà con bambini di pochi mesi. Ci sono ex gestanti che si incontrano, dopo essersi conosciute nel reparto di Ginecologia e Ostetricia il cui primario, Davide Dealberti, stringe mani e saluta con cordialità pazienti di ieri e dell’altro ieri o, comunque, dell’ultimo anno, quello che ha fatto stabilire un record al Santi Antonio e Biagio.
'Santi Antonio e Biagio': Dealberti direttore di Ostetricia e Ginecologia
Classe 1974, tortonese, dal 2008 lavora all'Azienda ospedaliera
L’unica struttura della provincia in cui si può donare il cordone ombelicale è anche la prima in Italia per numero di donazioni. Viaggiamo intorno al 30%: significa che una donna su tre dona, rispondendo alle sollecitazioni di Adisco, l’associazione che qui nacque 18 anni fa e che sulla donazione del cordone incentra la propria attività.
La presidente è Nadia Biancato, regista dell’evento. Salone gremito, merenda per tutti, qualche omaggio, riconoscimenti a Serena Giannone e Serena Barbasso dell’ospedale e a Michela Testa del Gardella, ma anche il lancio di una nuova iniziativa: “Adisco si adopererà per dare una mano alle famiglie che ne avessero bisogno” annuncia la Biancato.
"I sogni vincono sempre", commedia a favore di Adisco
Sabato 18 maggio va in scena la commedia scritta da Gianluca Pivetti appositamente per Adisco, uno spettacolo brillante ambientato nei…
In sala, mamma come Brunilda, coi suoi tre figli. L’ultima nata si chiama Aysel, ha 5 mesi. “E’ in occasione della sua venuta al mondo che ho donato il cordone ombelicale, nella certezza di fare del bene ad altri” dice Brunilda. E Delaberti ricorda quant’è importante trasformare quello che sarebbe un rifiuto speciale (così viene considerato il cordone da smaltire) in un’opportunità di salvezza per chi, per guarire, necessita di un trapianto di cellule staminali.
I parti annuali all’ospedale di Alessandria sono un migliaio.