Salario minimo, Fornaro: “Stop al massimo ribasso e ai subappalti a cascata”
Il parlamentare 'dem': "Occorre realizzare un ulteriore contrasto al dilagare del lavoro povero"
ROMA – “Il tema di un’adeguata retribuzione è non a caso oggetto dell’articolo 36 della Costituzione. Ed è in grado di assicurare un’esistenza libera e dignitosa per il lavoratore e la sua famiglia. Un tema che è oggetto di un acceso dibattito nel nostro Paese. Perché stiamo assistendo a una netta contrapposizione tra la proposta delle opposizioni e un’aprioristica preclusione delle forze di maggioranza”.
Usa parole nette l’onorevole Federico Fornaro, deputato del Pd e segretario d’Aula. Che ha illustrato la mozione ‘dem’ a prima firma Chiara Braga. Tema: la tutela delle retribuzioni e sicurezza nei luoghi di lavoro.
“Attenzione sugli appalti”
“La proposta – sottolinea – è sostenuta da un ampio spettro di forze sociali e da una vasta letteratura. Per realizzare un ulteriore contrasto al dilagare del lavoro povero, il Pd ritiene siano mature le condizioni politiche per procedere con una proposta normativa finalizzata a limitare la possibilità di ricorrere al criterio di aggiudicazione delle gare con il massimo ribasso per gli appalti della Pubblica amministrazione. I cui effetti si ripercuotono sui lavoratori e sui loro salari, con minore attenzione alla sicurezza sul lavoro, intervenendo anche sull’istituto del subappalto”.
“Nella nostra mozione – aggiunge il parlamentare – impegniamo il Governo affinché gli appalti vengano aggiudicati esclusivamente sulla base del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. E non solo sul massimo ribasso. I costi della manodopera e della sicurezza siano sempre scorporati dall’importo assoggettato al ribasso. E, a tutela delle imprese – in particolare piccole e medie che operano in regime di subappalto e dei lavoratori delle stesse, l’affidatario sia obbligato a dichiarare già al momento dell’offerta quali lavorazioni o servizi intenda appaltare”.