“Razza piemontese, serve l’etichettatura d’origine”
A Fossano la mostra nazionale. "Spingere sull’acceleratore per salvare un comparto che conta 310mila capi, più di 4 mila aziende e oltre 10mila addetti"
FOSSANO – Si terrà domai e domenica 12 novembre, a Fossano, la 43ª Mostra nazionale della razza bovina piemontese. Coldiretti Piemonte torna a rimarcare l’importanza economica del comparto. Un grande patrimonio da tutelare dal punto di vista della biodiversità e dell’ambiente e, anche, dell’etichettatura d’origine della carne nel settore della ristorazione.
“Il 20 ottobre, con Anaborapi e Coalvi, abbiamo presentato ai parlamentari piemontesi un Disegno di Legge sull’etichettatura d’origine della carne, anche macinata, impiegata nella ristorazione. – ricorda Bruno Mecca Cici, vicepresidente di Coldiretti Piemonte con delega territoriale alla zootecnia – L’ occasione della Mostra che inaugura domani è ideale per tornare a parlare di questa tematica. E spingere sull’acceleratore per cercare di salvare un comparto che conta 310mila capi, più di 4 mila aziende e oltre 10mila addetti nel settore. Con una elevatissima percentuale di giovani allevatori. È anche il momento per focalizzarsi su ulteriori progettualità di cui necessita questo comparto. Sostenuto dalla grande imprenditorialità e professionalità degli allevatori che rivestono un ruolo fondamentale sul territorio per preservare la biodiversità ed evitare lo spopolamento”.
“Scelta consapevole”
ConcordanoCristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale. “Avere l’etichettatura d’origine obbligatoria nella ristorazione significa far compiere al consumatore una scelta consapevole. E garantire tracciabilità affinché la carne servita nel canale Ho.Re.Ca. venga obbligatoriamente identificata. Per valorizzare una qualità he vanta eccelse proprietà organolettiche. È infatti altamente digeribile, magra ed è tra le razze storiche più famose. Ma viene poco riconosciuta oltre i confini del Piemonte. Una normativa, quindi, che andrebbe ad assicurare trasparenza al consumatore finale”.