Acqui, Casale e Ovada “Città Europea del vino”: si alza il sipario
Prima presentazione al Movicentro, domani si replica al castello di Uviglie e di Tagliolo
Una grande opportunità di sviluppo e crescita
ACQUI TERME – Un anno ricchissimo di eventi. L’ambizione di due territori che vogliono sfruttare al meglio un’opportunità senza precedenti. Acqui Terme, Casale e Ovada sono “Città Europea del vino” per il 2024. Il riconoscimento sancito al Parlamento Europeo lo scorso luglio coinvolge anche le terre dell’Alto Piemonte, tra le principali, Gattinara, Ghemme, Romagnano Sesia. La presentazione ufficiale del programma è andata in scena questa mattina ad Acqui prima tappa di un tour che domattina proseguirà al castello di Uviglie per il casalese e si chiuderà nel pomeriggio a Tagliolo, nel castello più iconico dell’Ovadese. La sostanza di “Città Europea del vino” è riassunta nel sito creato per l’occasione: tutti gli eventi che si svilupperanno nei territori coinvolti da febbraio. Si tinge del rosso rubino e intenso dei vini della Regione il profilo dell’Europa.
Città Europea del vino: Acqui, Casale e Ovada nella Hall of fame
Grandi rossi
Acqui Terme, Barengo, Boca, Bogogno, Borgomanero, Briona, Brusnengo, Casale Monferrato, Fara Novarese, Gattinara, Ghemme, Grignasco, Maggiora, Mezzomerico, Ovada, Romagnano Sesia, Sizzano, Suno, Vigliano Biellese e Villa del Bosco sono i territori interessati. Un fascio di luce su un Piemonte troppo spesso relegato in un cono d’ombra. L’occasione è storica per far conoscere e dare fama ancora maggiore ai grandi vini di Alto Piemonte e Gran Monferrato, raccontare la storia dei produttori, la magnificenza dei paesaggi sapientemente coltivati accanto a quelli meravigliosamente selvaggi e la superiorità dell’intero territorio nel settore vinicolo. Una prestigiosa vetrina europea per i nostri vini di qualità certificata, che compongono un’offerta che non teme paragoni: i grandi Nebbioli dell’Alto Piemonte, gli autoctoni Vespolina e Uva Rara; i tradizionali e sempre più amati rossi dell’Acquese e Casalese, Barbera, Grignolino e Dolcetto, insieme agli aromatici Brachetto e Moscato. Una ricchissima produzione che deriva anche dalla complessità geomorfologica e dalla varietà dei suoli che conferiscono ai vini, a seconda della zona di produzione, caratteristiche uniche e particolari a conferma della biodiversità unica e straordinaria che caratterizza tutto il territorio.
Città Europea del Vino. Riboldi: «Nuova occasione per Casale»
Effetto tangibile
Una cartina proposta dall’esperta Roberta Garibaldi ha mostrato chiaramente come Langhe e Roero facciano la parte del leone in un quadro complessivo in cui gli altri territori hanno margini enormi di crescita. Ecco perchè il riconoscimento deve avere lo stesso effetto già osservato a Marsala, Sannio Falanghina e Valdobbiadene, terre che grazie al notevole afflusso determinato dal riconoscimento hanno potuto incrementare i loro flussi con benefici tangibili sull’economia. L’enogastronomia è al centro di questo progetto. «La nostra alleanza – spiegarono a luglio i rappresentati del comitato promotore presieduto da Mario Arosio – si è consolidata intorno ad un progetto valoriale. Il risultato ottenuto è straordinario. Partiamo con un percorso entusiasmante cercheremo di portare in alto il nostro riconoscimento, di lavorare uniti e di rappresentare al meglio, forti delle nostre peculiarità, tutta l’Italia».
Città europea del vino. Lantero: “Una grande occasione per il territorio”
Aree a sistema
Il programma, messo a punto in via preliminare per il prossimo anno, propone un lungo elenco di momenti di approfondimento, occasioni culturali, promozione dell’enogastronomia locale, spettacolo e intrattenimento. Le tre aree del territorio provinciale metteranno a sistema quanto già creato in questi anni. Fra questi nel marzo 2024 a Acqui “Vinoso”, il salone dei vini del Gran Monferrato giunto alla seconda edizione dopo l’esordio casalese di quest’anno. A Casale, a settembre, la Festa del vino del Monferrato Unesco. A Ovada ad agosto un’edizione speciale di “Buongiorno Dolcetto”, il concerto all’alba di Ferragosto nelle vigne inserito quest’anno nell’ambito di “Calici di stelle”. Ma l’elenco è lunghissimo e coinvolge tutte le realtà territoriali per una promozione capillare rivolta a potenziali visitatori da tutta Europa.
Pareri e reazioni
“In questi anni – ha spiegato Vittoria Poggio, assessore regionale al Turismo – è stato fatto un lavoro strategico e integrato. I risultati sono testimoniati dai dati raccolti dall’osservatorio turistico regionale. Questo territorio ha dimostrato una grande capacità di raccogliere le sfide e di resistere alle difficoltà. E così in un momento molto difficile per tutti è stato fatto uno sforzo per proporsi con un’offerta sostanziosa e di grande qualità”. “Questa opportunità – ha aggiunto Marco Protopapa, assessore regionale all’Agricoltura – è unica e deve diventare un momento trainante per arrivare a benefici di cui godere anche per i prossimi anni. Abbiamo trovato spazi per lavorare e progettare. L’obiettivo è quello di far capire che nel Monferrato abbiamo un valore aggiunto da trasmettere agli altri. Abbiamo anche bisogno di custodi del territorio. Dobbiamo lavorare con i giovani che si avvicinano all’agricoltura”.
«Il prossimo anno – ha chiarito Danilo Rapetti, sindaco di Acqui, facendo gli onori di casa – avremo ad Acqui una serie di eventi che avranno il riconoscimento di ‘Citta Europea del Vino’ come comun denominatore. Il colore dei nostri aromatici sarà una nota costante di tutti i grandi eventi culturali tradizionali e delle occasioni più specifiche. Dopo il 13 gennaio, giorno in cui saremo in Portogallo per ritirare ufficialmente “la fiaccola” di ‘Citta europea del vino’, tutto sarà una bella scoperta. Nel 2024, tra l’altro, avremo qui in città il Giro d’Italia e la Mille Miglia, Acqui sarà quindi una città sfavillante, che avrà i colori del vino, la poesia del ciclismo e il rombo dei motori delle auto d’epoca»
“Il mio sogno si è già avverato – il commento di Paolo Lantero, sindaco di Ovada – Abbiamo abbattuto i muri del campanilismo. Il risultato ottenuto è importante. Abbiamo dato un significato più compiuto all’espressione dello sviluppo del turismo sempre evocata nei programmi che ho visto in questi anni”. “Finalmente ci crediamo a livello territoriale – è intervenuto Franco Angelini, delegato dal comune di Casale e vice presidente della “Strada del vino del Gran Monferrato” – Il grande sogno è la consapevolezza che ci siamo e possiamo presentarci al meglio. Abbiamo un’enogastronomia importante e diversa dalle altre. Dobbiamo lavorare partendo da questo”.