Cirio incontra Rapetti: “La sanità termale deve essere pubblica”
Ieri Comune e Asl Al a Torino: "Occorre creare una struttura d'eccellenza per le cure riabilitatorie, Dobbiamo rimediare ai gravi errori del passato"
TORINO – Riportare la gestione della sanità termale, in particolare di quella riguardante la riabilitazione, in mano agli enti pubblici, “sanando un grave errore compiuto dalle amministrazioni regionali precedenti”: è questo l’obiettivo che si pongono Regione, Comune di Acqui Terme e Asl Al.
Delle strade da percorrere per creare una struttura d’eccellenza che si occupi di riabilitazione attraverso l’utilizzo delle proprietà dell’acqua termale acquese si è discusso ieri, lunedì 6, negli uffici della Regione Piemonte in un incontro tra il governatore Alberto Cirio, il sindaco Danilo Rapetti, al direttore generale di Asl Al Luigi Vercellino e il direttore amministrativo di Asl Al Michele Colasanto.
“Le date della nuova stagione entro il 15 dicembre”
Per far sì che i buoni propositi si tramutino in fatti concreti ci sarà tuttavia bisogno del supporto e della disponibilità delle strutture alberghiere cittadine. “Grazie all’apporto della presidente degli Albergatori Acquesi Monica Volante – fanno sapere da Palazzo Levi – si è ritenuta condizione indispensabile per il corretto funzionamento delle strutture ricettive e il loro raccordo con gli organismi pubblici preposti alla prenotazione dei curandi che entro il 15 dicembre di ogni anno vengano comunicate le date di apertura degli stabilimenti termali. A tal fine verranno adottate in ambito Regionale le misure necessarie affinché tale termine sia rispettato”.
“Grave errore delle passate amministrazioni”
“Purtroppo ci troviamo a dover rimediare a un errore gravissimo compiuto dalle amministrazioni precedenti – ha commentato il presidente Cirio – perché le cure termali sono un settore strategico per l’economia piemontese e come tale devono vedere la Regione partecipe a pieno titolo anche nelle politiche decisionali e nella strategia di promozione. Dopo anni di immobilismo abbiamo già investito un milione per favorire la ripartenza del settore in tutti i luoghi termali piemontesi e con questo ulteriore passo creeremo le condizioni per poter riportare nella gestione pubblica questo patrimonio”.
“La questione termale è da sempre argomento che suscita interesse e negli ultimi tempi purtroppo anche preoccupazione” ha aggiunto il sindaco Rapetti. “La mia grande soddisfazione risiede nel trovare nel presidente Cirio un interlocutore attento e sensibile che ha già dimostrato la sua vicinanza alla città di Acqui in più occasioni negli ultimi mesi e con il quale è possibile tracciare percorsi comuni orientati alla trasformazione dei problemi in opportunità”.
“Mai condivisa la cessione delle quote”
“Come Assessore regionale – ha sottolineato l’assessore regionale Marco Protopapa – e soprattutto come cittadino acquese che ha posto sempre l’attenzione su questo tema sensibile per l’intera cittadina, ritengo che l’incontro di ieri in Regione abbia creato degli importanti presupposti utili per lo sviluppo del termalismo. La volontà dell’attuale governo regionale ha dimostrato un approccio completamente differente rispetto alle precedenti amministrazioni, anche recentemente, con azioni concrete rivolte all’intero comparto termale piemontese. Non ho mai condiviso fin dall’origine la decisione precedente di vendere le quote delle Terme di Acqui da parte delle Regione non ritenendole strategiche per l’economia della città”.
“La programmazione è un fattore di crescita: contare su un calendario certo aiuta le imprese a pianificare le turnazioni del personale – ha aggiunto l’assessore regionale al Turismo Vittoria Poggio – e ad eseguire approvvigionamenti mirati. Stiamo lavorando con tutti gli attori in campo per trovare una soluzione che metta al sicuro l’interesse degli operatori e dei consumatori che non devono trovarsi di fronte a sorprese dell’ultimo minuto”.