Acqui – Genova: dietro al bonus un servizio che sta peggiorando
Secondo l'indice di affidabilità
I mesi estivi costantemente oltre i limiti consentiti
OVADA – «Il vero problema è uno solo: su una linea a binario unico ogni disguido, anche piccolo, ha conseguenze più gravi che da altre parti». La spiegazione di Fabio Ottonello, presidente del Comitato Trasporti Valli Stura e Orba riguarda il recente peggioramento del servizio sull’Acqui – Genova. A testimoniarlo non sono le sensazioni diffuse degli utenti ma l’indice definito dalla Regione Liguria per valutare il lavoro effettuato. E su una linea già tristemente nota per problemi e mancanze, gli ultimi mesi sono stati tra i peggiori di sempre.
Acqui-Genova: al via il periodo senza treni
Problemi frequenti
Maggio: 2,3. Giugno 2,5. Luglio: 2,6. Agosto: 2.6. Quattro mesi consecutivi in cui l’indice di affidabilità è andato oltre la soglia che darebbe diritto al bonus: sconto del 10% sull’abbonamento del mese successivo per chi ha viaggiato in quello insufficiente. «A luglio – aggiunge Ottonello – i disagi sono stati pesanti e frequenti. Per il mese di agosto sono presi in considerazione solo i primi giorni in cui si è viaggiato su rotaia. I calcoli non riguardano la seconda parte con il servizio sostitutivo. Ottobre, per fortuna, ha avuto una situazione migliore». Sotto gli occhi di tutti le recenti immagini dei pendolari costretti a scendere da treni rimasti bloccati, guasti sulla linea, ritardi dovuti al mancato “incastro” con la circolazione all’altezza del nodo ferroviario di Genova. Senza contare gli inevitabili disagi connessi ai lavori in corso anche in questo periodo.
Spallucce ai disagi
Acqui – Genova, ottobre già impaurisce i pendolari
«Sappiamo che i prossimi anni saranno difficili – prosegue Ottonello – ci basterebbe sapere che al termine di questo periodo i nostri viaggi saranno migliori e un po’ più brevi. Per ora non c’è questa certezza». Sulla sfondo la recente polemica con RFI per il modo in cui saranno utilizzati gli 84 milioni di euro da investire fino al 2026 per migliorare la linea. In estate la prima parte della manutenzione straordinaria, massicciata e binari tra Mele e Borzoli, nel 2024 la seconda fase. Non c’è ancora un cronoprogramma dell’interno più importante: la rimozione della frana di Mele accanto alla stazione dal 2001. «L’indice introdotto dalla Regione – conclude Ottonello – ha un valore relativo. Va bene per il monitoraggio. Ma molti degli aventi diritto al bonus poi non ne usufruiscono perché dev’essere richiesto in una delle stazioni presidiate». Sul percorso sono rimaste quelle di Genova, circostanza che rende tutto più complesso. D’altronde chi viaggia è abituato ai contrattempi e di solito li accoglie con una semplice scrollata di spalle.