Corona d’alloro al monumento dei Caduti: il 4 novembre a San Michele
Commemorata la giornata dell’Unità nazionale e delle forze armate, e ricordati i sacrifici di tutti gli uomini e donne al servizio dello Stato
Motore dell'iniziativa Roberto Pascoli, a capo dell’Associazione nazionale Combattenti e Reduci e decorati al Valor civile ‘Nastro Tricolore’ - sezioni alessandrine - in collaborazione con l’associazione della Polizia di Stato
SAN MICHELE – L’Inno nazionale e poi il Silenzio suonato magistralmente da Federico Bertolini hanno accompagnato la cerimonia della giornata dell’Unità nazionale e delle forze armate che si è svolta ieri mattina.
Motore dell’iniziativa Roberto Pascoli, a capo dell’Associazione nazionale Combattenti e Reduci e decorati al Valor civile ‘Nastro Tricolore’ – sezioni alessandrine – in collaborazione con l’associazione della Polizia di Stato.
Il dovere di ricordare
“La Sezione Combattenti e Reduci, intitolata alla Medaglia d’Oro Osvaldo Remotti, si era costituita, tra le stanze della Società di Mutuo Soccorso sul finire del 1952.
Settantanove i soci fondatori. Presidente Giacomo Robotti. Fu inaugurata domenica 22 marzo 1953, presenti, al completo le autorità, in testa il sindaco Nicola Basile con il delegato del sobborgo Luigi Barberis – ha ricordato Pascoli – Madrina della manifestazione Luigia Remotti, madre della Medaglia d’Oro, padrino il combattente della Grande Guerra, maggiore Leonida Ascani, che aveva consegnato la bandiera alla sezione.
La messa al campo celebrata da don Angelo Cellerino, la conseguente benedizione della bandiera, la deposizione della corona al Monumento ai caduti e gli interventi delle autorità, fra cui quello dell’onorevole Pivano, avevano chiuso la giornata”.
Sull’onda del ricordo
E’ sull’onda dei ricordi che Roberto Pascoli detta il ritmo di una giornata importante.
“Proprio per questi motivi siamo oggi davanti a questo monumento eretto con la volontà del cavalier Mario Cacciabue e della popolazione di San Michele, nella Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate.
Ricordiamo il sacrificio dei Caduti di tutte le Guerre, dei Militari impegnati nelle operazioni di pace all’estero, chi è morto nell’adempimento del dovere delle Forze di Polizia e dei Vigili del Fuoco a tutela del vivere civile e a difesa del bene comune.
Poco distante da questo luogo – continua – all’età di 26 anni mori in un conflitto a fuoco , l’agente della Polizia di Stato Guido Cambursano al quale è intitolata la locale Caserma della Polizia Stradale.
La lunga scia di tragedie
Domani (oggi, ndr) 5 novembre è il 4° anniversario della tragedia di Quargnento che costò la vita di tre vigili del fuoco e il ferimento di un carabiniere; il 10 novembre 1996 durante le operazioni di soccorso morì un altro giovane pompiere a Casale Monferrato; il 12 novembre 2003 persero la vita 19 militari tra i quali due carabinieri piemontesi a Nassirya nell’attentato alla base Maestrale in Iraq.
Fortunatamente c’è ancora chi crede che sia opportuno rendere omaggio e ricordare questi nostri amici , questi “servitori dello Stato” militari e civili che hanno sacrificato la loro vita negli anni migliori della loro esistenza, per la Patria, per la sicurezza, per il vivere civile”.
Questo, ha specificato Pascoli, deve essere il momento della riflessione per fare in modo che il passato e la storia siano di insegnamento per il presente e il futuro.
“Oggi più che mai ritornano fortemente nella memoria, le parole del Giudice Paolo Borsellino che pronunciò pochi giorni prima dell’attentato del 19 luglio 1992 in onore dell’amico Giovanni Falcone… “Abbiamo un grande debito verso quelli che sono morti: dobbiamo pagarlo gioiosamente, continuando la loro opera, facendo il nostro dovere, testimoniando i valori in cui crediamo”.