Dalla Festa del Vino oltre 22mila euro per la ricerca del Dairi
Fondi, provenienti dai produttori e dalle pro loco, che finanzieranno una borsa di studio per la ricerca sulle patologie amianto-correlate
CASALE – L’iniziativa “Il piatto e la bottiglia della ricerca“, con la quale i produttori di vino e la stragrande maggioranza delle pro loco presenti all’ultima edizione della Festa del Vino di Casale hanno accettato di devolvere parte del ricavato alla ricerca del Dairi di Casale, ha fruttato ben 22.686 euro.
La cifra è stata resa nota poco fa in Comune a Casale. I fondi, attraverso Solidal per la Ricerca, attiveranno una borsa di studio annuale finalizzata all’approfondire le conoscenze sulle patologie ambientali, in particolare quelle relative alle malattie amianto-correlate.
Il destinatario della borsa farà parte del team del Dairi di Casale, dove al momento operano una dozzina di persone.
«Vincente l’idea di spogliare la festa della sua sola veste conviviale per darle un significato più profondo» il commento del vicesindaco Emanuele Capra.
«Grazie alla comunità casalese, è stato un segnale importantissimo e straordinario – le parole di Antonio Maconi, direttore del Dairi – Mai era stata fatta un’iniziativa così significativa, che coinvolgesse l’intera comunità».
L’obiettivo rimane l’assegnazione dell’IRCCS (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) all’Ospedale di Casale Monferrato. Maconi si è detto fiducioso ma al contempo ha informato che potrebbe volerci ancora parecchio per un iter che, avviato con la formale richiesta pochi mesi fa, di solito impiega 2-3 anni per arrivare all’esito.
«Ogni euro sarà speso sul Casalese» ha concluso il suo intervento tornando ai fondi raccolti alla Festa del Vino.
All’evento di oggi hanno preso parte anche la dottoressa Marinella Bertolotti, referente del Dairi, che ha spiegato i compiti dell’assegnatario della borsa, e il sindaco Federico Riboldi: «Il lavoro di questi anni significa impegnarsi per le future generazioni»