Alessandria Calcio: “Comportamenti da condannare”. Ma i tifosi contestano: “Noi antirazzisti”
Benedetto: "Nulla deve deturpare l'immagine della società". La Nord: "Accusa assurda e infamante". Il rischio di sanzioni per il club (porte chiuse) dal giudice sportivo)
ALESSANDRIA – L’annuncio di un daspo nei confronti di un tifoso dell’Alessandria, comminato dal Questore di Trento, nei confronti di un sostenitore alessandrino, che nella ricostruzione del giocatore trentino Christopher Attys, lo avrebbe apostrofato “con espressioni razziste” e raggiunto con sputi, ha scatenato la reazione della società grigia e dei gruppi della tifoseria
“Condanniamo ogni forma di razzismo. Non possiamo permettere che comprtamenti esecrabili e contrari all’etica del nostro sport possano deturpare l’immagine dell’Alessandria – così la nota del presidente – Spiace constatare che, anche ad Alessandria, una sparuta minoranza abbia dimostrato poca educazione e inciviltà, oscurando la maggioranza dei tifosi grigi, sportivi veri, che seguono con passione la squadra“.
Benedetto parla di “cori razzisti”, ma in realtà nessun coro si è mai alzato dalla curva (peraltro il presidente non era allo stadio e, quindi, viene difficile capire come li abbia sentiti), dove erano i sostenitori grigi (e a chi era in tribuna non sono sfuggite espressioni altrettanto gravi nei confronti di Oscar Siafa, attaccante grigio, ma nessuna segnalazione è arrivata alla Procura della Figc e al Questore di Trento). Però insiste. “Non possiamo restare indifferenti, né tollerare questi comportamenti. Ci siamo dissociati da quanto è successo“.
“Se restassimo indifferenti rischieremmo di avallare comportamenti violenti. Per il bene della squadra e del nostro sport bisogna fare il possibile perché negli stati non si debbano più sentire ululati nei confronti di giocatori di colore (ma a Trento chi ha sentito ululati? ndr). Ogni forma di violenza, di estremismo p di razzismo va condannata, con determinazion, senza la minima incertezza”. E l’Alessandria applicherà il Codice Etico.
“Mai razzisti”
Secca è la risposta della tifoseria organizzata. I Mandrogni sottolineano di aver appreso del daspo “dai giornali. Il diretto interessato nulla ha ricevuto. La storia e il particolare carattere della tifoseria alessandrina parlano da sole. Accostamenti a qualsiasi forma o espressione di razzismo sarebbe ridicolo e imbarazzante solo per coloro che provassero a farli”.
“Non ci sarebbe neppure necessità di smentite se non fosse che questo tipo di menzogne determinano limitazioni alla libertà personale, processi e carichi giudiziari”,
E la Gradinata Nord ribadisce che “la tifoseria organizzata alessandrina non ha mai avuto nessun tipo di vicinanza con idee o contenuti di stampo razzista. Fa quasi sorridere essere qui a ‘difenderci’ da un’accusa così assurda e infamante e ci rattrista che gli organi di informazione abbiano fatto cassa di risonanza a questa ricostruzione, ancora da dimostrare” (c’è un comunicato della Questura di Trento, nessuna cassa di risonanza, ndr)
Dura, la Nord, nei confronti di Benedetto. “Ma cosa vuoi condannare tu, pensa ai punti di penalizzazione che ci fai prendere“.
La Lega Pro deciderà
L’Alessandria, però, rischia le porte chiuse o la squalifica del campo. Il giudice sportivo della Lega Pro, nel comunicato sulle sanzioni relative all’ultimo turno puntualizza che ” con riferimento alle risultanze della relazione redatta dai componenti della Procura federale, si riserva di adottare eventuali provvedimenti per il comportamento tenuto da un sostenitore dell’Alessandria”.