Villa Gabrieli, nuove cure agli alberi ammalati
Seconda fase del programma avviato la scorsa settimana
Nutrizione del terreno e drenaggi
OVADA – Al capezzale della sequoia gigante e del cedro dell’atlante, le due piante malate all’interno del parco di Villa Gabrieli. Gli interventi di cura previsti da tempo sono ripartiti qualche giorno fa con la seconda fase dopo quanto già andato in scena la scorsa primavera.
Ad occuparsene l’arboricoltore Danilo Canepa assieme al collega Andrea Lamberti. Le operazioni effettuate furono raccontate a suo tempo da Alberto Mallarino, agronomo che segue la situazione per Fondazione Cigno, l’associazione che si occupa della manutenzione all’interno dell’area verde di via Carducci di proprietà dell’Asl.
Impegno prolungato
«Il terreno sul quale sono collocate – spiega Mallarino – si è compattato. Questo crea difficoltà per l’acqua ma soprattutto per l’aria». Il resto lo ha fatto il cambiamento del clima. E così nei giorni scorsi Canepa e Lamberti si sono occupati di nutrire le piante e di attivare un drenaggio più efficace.
Nel contempo è stata effettuata l’operazione in quota di rimonda dei rami secchi. «Gli interventi – spiegano da Cigno – sono stati effettuati grazie ai proventi della raccolta fondi avviata qualche mese fa. Ringraziamo chi ha voluto dare il suo contributo».
Le due piante prese in considerazione sono tra le più importanti dell’area. Cigno negli ultimi anni ha gestito il parco in convenzione con Asl e si è molto impegnata per la cura della vegetazione andando anche a rimpiazzare alcune delle piante eliminate nel recente passato. Cinque gli alberi piantati lo scorso giugno e intitolati ad altrettante figure del monto del volontariato e delle associazioni del territorio.