Felizzano, mano pesante del giudice sportivo
Cinque giornate a Gotta, espulso, poi tre mesi al massaggiatore Lanzavecchia e 500 euro di multa per un'emoticon su Facebook
FELIZZANO – Costa cara anche nel postpartita la sconfitta di domenica scorsa in casa con il San Giacomo Chieri: è appena uscito il comunicato del giudice sportivo che colpisce duramente la squadra del presidente Barberis con tre sanzioni.
“Sono molto amareggiato per quello che è successo, che secondo me dimostra come il sistema ormai sia fuori controllo – commenta il patron del Felizzano – è una di quelle situazioni in cui devi fermarti a riflettere se valga la pena di continuare a fare calcio a certi livelli e il fatto che negli ultimi anni siano scomparse moltissime squadre in regione dovrebbe far riflettere su quanto questo tipo di sanzioni tolgano la voglia di proseguire a chi già fa fatica ad andare avanti senza aiuti”.
Se le cinque giornate di squalifica a Nicolò Gotta sono la conseguenza della somma di ammonizioni in gara e del fatto che “alla notifica del provvedimento inveiva contro i componenti della terna e genericamente contro la classe arbitrale, insultandoli e mettendo in dubbio la loro imparzialità” e i tre mesi al massaggiatore Davide Lanzavecchia sono “per proteste e condotta ingiuriosa nei confronti dell’arbitro, durante una mass confrontation accesasi in campo a seguito di un fallo commesso dal numero 9 Sig. Gotta reiterava le ingiurie all’arbitro e prendeva a calci la recinzione e la porta d’accesso al campo, sino a quando riusciva ad aprirla ed a rientrare sul terreno di gioco senza autorizzazione”, e tutto sommato rientrano nei canoni, farà più discutere l’attribuzione della multa alla società.
Il giudice ha infatti disposto il pagamento di 500 euro “per il comportamento violento e gravemente offensivo dei propri sostenitori, sia nei confronti degli avversari che nei confronti dei componenti della terna arbitrale, per tutta la durata della gara” ma anche per un curioso allegato al referto arbitrale: “la stampa di un post, pubblicato sulla pagina Facebook del Felizzano 1920, nel quale viene commentata la sconfitta, complimentandosi ironicamente con la direzione degli Ufficiali di gara, ai quali è associata la emoji del clown”.
Nella stessa giornata in cui si riduce la pena a un calciatore che con il medesimo mezzo telematico aveva compiuto un illecito ben più grave, ovvero minacce e intimidazioni all’arbitro ma che si è giustificato dicendo che a scrivere sul proprio profilo fosse stato il fratello che possedeva le credenziali per l’accesso, si decide di usare il pugno di ferro contro l’ironia verso una prestazione del direttore di gara in un commento nel quale, onestamente, è davvero difficile vedere “il carattere della dichiarazione lesiva a mezzo social network”. Per una volta, possiamo dire che ha fatto più danno la penna della spada.