Spostamento del blocco euro 5, Amich interviene alla Camera
Il deputato di Fratelli d'Italia: «L'ambientalismo militante insensibile ai problemi delle famiglie italiane»
ROMA – Ieri, lunedì 23 ottobre, il deputato casalese Enzo Amich è intervenuto a nome del gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia nel corso dell’esame del decreto-legge 12 settembre 2023, n. 121, recante ‘misure urgenti in materia di pianificazione della qualità dell’aria e limitazioni della circolazione stradale’, già approvato dal Senato.
Amich parla alla Camera
«Questo decreto ha evitato che decine di migliaia di famiglie piemontesi (residenti nelle città con più di 30000 abitanti) dovessero provvedere – già da queste settimane – a sostituire l’automobile – spiega Amich – Senza contare le serie difficoltà per le aziende nel reperire i materiali necessari alla produzione di batterie per veicoli elettrici.
La vicenda è ben nota: l’Italia è stata condannato dalla Corte Europea di Giustizia, perché in alcune aree, tra il 2008 e il 2017, ha superato i valori limite di particelle PM10 e di biossido di azoto stabiliti dall’Unione Europea.
Le aree interessate dal provvedimento sono tra le più densamente popolate e industrializzate del paese: Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna.
Il decreto ha spostato di un anno il termine per l’introduzione delle limitazioni alla circolazione dei veicoli euro 5 diesel nelle zone coinvolte e ha anticipato di sei mesi il termine di presentazione dei Piani di Qualità dell’Aria da parte delle Regioni».
Conclude Amich: «È evidente, per chiunque abbia buon senso, che il Governo ha inteso concedere il tempo necessario per introdurre misure di calmierazione del mercato dell’elettrico (allo scopo di evitare indegne speculazioni), consentire la collocazione di colonnine per la ricarica delle macchine e dare tempo alle aziende di adeguare la produzione a questa nuova esigenza di mercato.
Purtroppo l’ambientalismo militante delle sinistre ha dimostrato ancora una volta di essere insensibile alle problematiche delle famiglie e delle imprese».