Elio Carmi, il lavoro, la malattia, il libro e il dialogo delle diversità
Moderata da Gad Lerner oggi pomeriggio all'Accademia Filarmonica di Casale la presentazione del volume scritto a quattro mani con Silvana Mossano
CASALE – È stata la malattia, quella con la M maiuscola, il cui nome aleggia sulla testa dei monferrini più che su quella di altri, lo stimolo che ha portato alla realizzazione di ‘Fai che farlo’, il terzo libro di Elio Carmi.
Il designer e creativo casalese, classe 1953, nel volume edito da Lupetti, si è fatto affiancare dalla penna amica della giornalista Silvana Mossano.
L’input, si diceva, è stato dato dalla malattia. Il mesotelioma. Carmi non l’ha mai celato fin dalla diagnosi e ne ha tratto spunto per realizzare il libro, un po’ autobiografia e un po’ manuale: «Un percorso di formazione che fa vedere come un bambino che si sentiva diverso, attraverso la propria diversità, sia riuscito a trovare la sua strada, ad aprirsi verso l’esterno, non nascondendosi» ha detto l’autore nel tardo pomeriggio di oggi alla presentazione, all’Accademia Filarmonica di Casale.
Tanti, tantissimi i presenti all’evento, moderato dal monferrino d’adozione Gad Lerner, giornalista e conduttore televisivo: «Ci voleva il Teatro!» il suo esordio alla vista della moltitudine di intervenuti. «Mi aspettavo un po’ di gente, ma non tanta così» gli ha fatto eco Carmi.
Fai che Farlo è un libro nato a quattro mani, dalle chiacchierate di Elio con Silvana: «La malattia è sempre stata sullo sfondo – ha spiegato la coautrice – presente ma mai argomento su cui piangersi addosso». «Ho voluto che fosse positivo» ha precisato Carmi.
Nel corso della presentazione, un’oretta trascorsa velocemente tra aneddoti e chicche curiose dalla carriera professionale del designer, come la per certi versi sorprendente e proficua esperienza come direttore creativo di Famiglia Cristiana per lui, attuale presidente della Comunità Ebraica di Casale e principale esponente dell’ebraismo monferrino, fino al legame con il territorio e alla passione per le Chanukkiot, i lumi d’artista che rappresentano uno dei vanti della Comunità di vicolo Salomone Olper. Sullo sfondo la ricchezza data dal dialogo tra diversità, in grado di darsi forza senza perdere la loro identità.
«Uscirò da questa sala confrontato – ha salutato Lerner – Le gambe scricchiolano (Carmi da tempo è costretto in carrozzina nda) ma cervello e cuore sono formidabili».