Premio Adelio Ferrero sempre più internazionale
Due iraniani e uno svizzero vincono la sezione dei video saggi
ALESSANDRIA – Un grande successo questa edizione del Festival Adelio Ferrero, con la maggior parte degli appuntamenti che hanno avuto il tutto esaurito solo con le prenotazioni. Sabato, la serata conclusiva nell’Auditorium Pittaluga con un grande personaggio come Pino Donaggio.
Sono stati anche consegnati i premi ai vincitori dello storico Premio intitolato ad Adelio Ferrero.
I saggi
Per quanto riguarda i saggi, il primo posto è andato a Lorenzo Meloni con ‘Le unghie sul pianoforte. The Fabelmans e l’eredità brechtiana di John Ford’. Secondo Davide Lancia con ‘La morte corre sul fiume. Realizzazione di una fiaba nera’. Segnalazioni di qualità per Alfredo Squillaro con ‘Cinema psicoattivo’, Alessandro Fiesoli con ‘Boschi verticali. Animali in città nel cinema contemporaneo: uno sguardo sulla metropoli occidentale tra film d’autore, animazione e blockbuster’, Benedetta Sofia Raimondi con ‘Le narrazioni complesse del cinema contemporaneo: lo spaziotempo in Interstellar (id., 2014) di Christopher Nolan’, Edoardo Wasescha con ‘La degenerazione del sogno americano – Tra cinema e filosofia’, Francesco Gizzi con ‘Un uso minore delle immagini’, Luigi De Raho con ‘Blonde come specchio della società contemporanea tra realtà e finzione’, Enrico Nicolosi con ‘L’ascesa del man in a room schraderiano: da Taxi driver alla “trilogia bressoniana”‘, Pier Giovanni Adamo con ‘Inquietudine e incanto’.
Recensioni
Per le recensioni, vittoria di Benedetta Sofia Raimondi con ‘La dimensione corporea come trama dell’esperienza del cinema: Crimes of the Future (id., 2022) di David Cronenberg’. Seconda Alessandra Sottini con ‘Esterno notte’. Segnalazioni di qualità per Pier Giovanni Adamo con ‘Meshes of the Arfternoon’, Riccardo Coloris con ‘Non c’è storia senza tempo: “Indiana Jones e il Quadrante del Destino” di James Mangold’, Giacomo De Rinaldis con ‘Il buco o l’inaccessibilità del corpo’, Luigi De Raho con ‘Quando la finzione batte la realtà’, Edoardo Wasescha con ‘Il talento di Mr. C – Un personaggio in cerca d’attore’, Maria Antonietta Losanno con ‘Le mie poesie non cambieranno il mondo’
Video saggi
La sezione video saggi continua a dare una dimensione sempre più internazionale al Premio, con la partecipazione di autori di tutto il mondo. Quest’anno hanno vinto ex aequo due iraniani e uno svizzero. I primi due sono Kasra Karbasi e Amin Komijani con ‘Ozu without Ozu’, sul lascito dell’estetica di Ozu. L’altro è Johannes Binotto con ‘Practices of Viewing: Dubbing’, dedicato alla difesa del doppiaggio. Secondo posto per Di Hu, proveniente dall’Irlanda ma di nazionalità cinese, con ‘The Efficiency Exhibition’ sul legame fra cultura industriale, potere e immagini. Menzione d’onore per l’iraniano Shirin Shokrollahi con ‘Veiled Frames’, che spiega come le costrizioni censorie influiscano sull’estetica e sull’espressività del cinema iraniano.