Piemonte, parte il Servizio civile regionale
Domande da mercoledì 11 ottobre. Obiettivo, il contrasto al disagio giovanile
TORINO – Il Servizio civile regionale del Piemonte diventa per la prima volta realtà e servirà in prima battuta a contrastare il disagio giovanile. Si tratta di uno strumento che consente di vivere un’esperienza di cittadinanza attiva attraverso attività di solidarietà sociale. E anche di salvaguardia e tutela del patrimonio regionale. O di cooperazione nazionale ed internazionale.
In Piemonte si è deciso di avviare la sperimentazione delimitandone l’ambito d’azione per far fronte alle criticità presenti sul territorio. Considerato, infatti, il crescente numero di episodi di devianza giovanile e di comportamenti antisociali commessi da gruppi di adolescenti e giovani adulti in spazi pubblici, è emersa la necessità di definire una politica di contrasto delle povertà educative. Capace di coinvolgere tutti gli ambiti propri delle relazioni giovanili e, come tale, di circoscrivere quello della sperimentazione del Servizio civile regionale alla tematica del contrasto al disagio giovanile. Declinando la progettazione nella realizzazione di interventi rivolti a minori a rischio di esclusione sociale.
Bando pubblicato
Per questo è stato pubblicato il bando, su iniziativa dell’assessore regionale Chiara Caucino, per la selezione dei volontari. È aperto ai giovani senza distinzione di sesso, cittadini italiani, cittadini comunitari e cittadini residenti non titolari della cittadinanza italiana. Tutti di età compresa tra i 18 ed i 28 anni compiuti, in possesso di diploma di scuola secondaria di secondo grado, qualifica professionale o diploma professionale. E che non hanno partecipato ad alcun bando di Servizio Civile Universale o di Garanzia Giovani.
Dato il carattere di sperimentazione, si è ritenuto opportuno fissare in 100 il numero massimo dei giovani da impiegare nei progetti. E in 8 mesi la durata degli stessi, con un orario settimanale di 25 ore. Inoltre è stato deciso di riconoscere agli operatori volontari cun assegno di natura non retributiva pari a 444 euro mensili . Insieme alla copertura assicurativa per i rischi contro gli infortuni e la responsabilità civile.
Il bando per la presentazione di progetti sperimentali – destinato agli enti iscritti all’Albo del Servizio civile universale e con almeno una sede operativa in Piemonte – è stato pubblicato l’8 giugno scorso. Ha raccolto l’adesione di 6 enti che hanno presentato in tutto 8 progetti, per un totale di 54 operatori volontari avviabili.
Ma come si può fare per aderire? La domanda di partecipazione può essere presentata esclusivamente in modalità online, a partire da mercoledì 11 ottobre, fino alle 12 del 3 novembre. Come? Attraverso la piattaforma Dol raggiungibile a questo indirizzo e a cui si accede tramite Spid.
Il link al bando, in cui è possibile ricevere tutte le informazioni, è invece questo.
“Traguardo importante”
«L’istituzione del Servizio civile regionale – commenta il presidente Alberto Cirio – rappresenta un traguardo molto importante per il Piemonte. Offrirà la possibilità a numerosi giovani di vivere davvero un’esperienza di cittadinanza attiva, volta proprio al contrasto del disagio giovanile, che è una piaga da combattere con tutti i mezzi a disposizione».
«Con questo strumento – prosegue l’assessore regionale alla Famiglia, Chiara Caucino – diamo la possibilità a chi lo vorrà di dare una mano concreta. E di fare la propria parte in maniera ancora più incisiva per il bene della collettività e delle comunità. Venendo incontro a un’esigenza reale. E valorizzando ancora una volta e ancora di più il volontariato. Settore fondamentale che ogni giorno contribuisce a rendere migliore la nostra società. E che ha dato più volte dimostrazione – pensiamo in particolare alla recente emergenza Covid – di quanto sia importante e irrinunciabile».