Acrobatica Alessandria, tre set da applausi
Dominata Egea L'Alba, 25/18, 25/12, 25/19. Ruscigni: "Ritmo alto e gioco veloce"
ALESSANDRIA – Acrobazie da applausi sulla vittoria. La prima in B2, nella giornata che inaugura il campionato. Acrobatica Group Alessandria tiene fede al suo nome (legato al nuovo sponsor internazionale) e batte Egea L’Alba, 3/0 alla squadra che conosce bene la categoria e nell’ultimo campionato è stata quarta.
Il pubblico del PalaCima scandisce i punti con un battito di mani che è energia in più per una squadra già in condizione, “grazie al preparatore atletico, che sta facendo, dal primo giorno un lavoro eccezionale. E grazie alle ragazze, tutte, che lo seguono per migliorare”, sottolinea coach Marco Ruscigni.
L’allenatore ha visto una squadra già ben dentro il campionato, “con Alba avevamo già giocato nella finale del torneo ad Albenga, ma sia noi, sia loro avevamo mescolato un po’ le carte. Il nostro 3/0 è contro una avversaria forte e pronta per la categoria”.
“La squadra invisibile”
La partita, però, la dominano Soriani e compagne. Sempre, dall’inizio al punto decisivo: l’equilibrio c’è solo nei primi scambi, prima di allungare e chiudere 25/18 il primo. E poi nelle fasi centrali del terzo set, quando le albesi, per due volte, arrivano al -2, ma sempre ricacciate, e chiusura al primo matchball, 25/19. La frazione centrale è quasi un monologo, 25/12.
“La prima partita che conta è sempre una incognita. Anche se abbiamo giocatrici che sono abituate alla B2 e anche alle serie superiori. Devo sottolineare che in tutti i fondamentali abbiamo dimostrato la nostra forza e la nostra superiorità. Le ragazze hanno messo nella gara, oltre alla qualità, la voglia di lottare su ogni pallone e farlo con energia, determinazione, con i colpi giusti”.
Dopo una sola partita, difficile dire dove potrà arrivare Alessandria. “Abbiamo iniziato il nostro viaggio nella maniera giusta – insiste Ruscigni – già con ritmo alto e gioco veloce. Questo è, anche, il risultato di lavorare, ogni giorno, con quattordci giocatrici: io la chiamo “la squadra invisibile“, fondamentale perché permette di tenere alto il livello in preparazione. Tutte le giocatrici hanno deciso questo successo, chi ha giocato, chi ha contribuito a costruirlo”.