Alessandria, Banchini: “Errori e poco coraggio”
"IL gol mancato a metà ripresa può trasmettere solo sfiducia". E ribadisce le richieste per centrocampo e attacco. "Senza perdere d'occhio anche un difensore e un esterno". Con quali risorse?
MANTOVA – Dodici reti subite, due sole segnate, per trovare l’ultima si deve andare indietro quasi nella notte dei tempi di quasta stagione in cui non si vede la luce, e Mantova non fa eccezione per l’Alessandria.. Buio pesto, un solo punto in sette gare, una squadra che, per buona parte del primo tempo, assomiglia a una comitiva in vacanza, che si ritrova per fare una sgambata.
Tutto sotto gli occhi di Enea Benedetto, che mancava da qualche turno e, adesso, non potrà dilettarsi a scrivere che solo la fortuna è mancata ai Grigi. Meglio sarebbe se si rendesse conto che l‘Alessandria non può essere ridotta a una squadra di Eccellenza che va in giro a prendere scoppole su tutti i campi, perché collezionare sconfitte e umiliazioni disintegra quel poco che ancora c’è.
Lo ha visto anche Banchini, che della gara a Mantova salva nulla e viene difficile, per questo, non essere d’accordo con lui. “Quando non si prendono punti, c’è proprio niente da portarsi dietro. Per me nella sconfitta si butta via tutto, o quasi. Resta pochissimo davvero, per una squadra che sta vivendo, non solo da ora, una situazione molto complicata, in cui l’errore diventa quasi la regola”.
Errore come nell’azione del vantaggio dei virgiliani, una deviazione dii su un tentativo di tiro cross che Liverani ha dato l’impressione di poter controllare. “Errori , e non è l’unico, che sono figli della tensione, della poca concentrazione, della rabbia“.
Cambio di modulo
Quando ha capito che, magari, Burrai, a fatica, un po’ si riusciva a limitarlo, ma con l’effetto di lasciare più libero Panizzi di salire e inserirsi, “ho adeguato il centrocampo a tre, per superare una fase molto problematica”.
“Contro un avversario forte, che ha verticalizzato, sfruttando le transizioni, con giocatori che sanno bene dove stare dentro il campo. Noi abbiamo avuto un paio di palle inattive, da sfruttareassolutamente meglio. La squadra deve avere più coraggio e, invece, fin da subito siamo andati in difficoltà”.
Il lavoro da fare, tantissimo, assomiglia a una rifondazione, “Che in due giorni, io per primo, sapevo non essere possibile. In situazioni come quella che stiamo vivendo, bisogna provsre a fare di tutto e, però, sbagliamo ancora troppo e la colpa è nostra, come nostra deve essere la volontà di cambiare”.
E, da parte della proprietà, ci deve essere la volontà di aggiungere. “Nell’immediato uno svincolato a centrocampo e uno in attacco. Per poi valutare un difensore e un esterno. Lo ribadisco, l’Alessandria deve essere rinforzata, oltre a trovare la condizione. E anche la testa: una rete sbagliata come quella a metà ripresa, non solo avrebbe riapeeto la gara, elpa nostra, invece, ha amplificato insicirezze e sfiducia”.