Lercaro, snodo decisivo per la gestione
Oggi l'ulteriore apertura delle buste
Dopo la proposta di Yurax Project
OVADA – Non sarà un venerdì come tutti gli altri, quello di oggi, per l’Ipab Lercaro, ma un bivio cruciale nel quale molto si capirà del futuro della casa di riposo pubblica più importante dell’Ovadese.
Ieri è scaduto infatti il termine che il Responsabile unico del procedimento (Rup) ha concesso alla Yurax Project Srl per integrare la documentazione mancante alla sua offerta e non invalidare la gara per l’affidamento in gestione per 67 anni del Lercaro, bandita a luglio e chiusa il 21 settembre e della quale la società lombarda è stata l’unica partecipante.
«Mancavano alcune cose e il Rup ha attivato la procedura del “soccorso istruttorio” dando tempo fino al 5 ottobre per depositarle, con data certa e antecedente alla chiusura del bando. Se la documentazione arriverà e sarà regolare le buste tecnica e economica verranno aperte il 6 ottobre» ha spiegato la commissaria straordinaria del Lercaro Ivana Nervi, nominata dalla Regione nel 2020 per traghettare l’istituto fuori dalle secche.
A dire il vero, nessuno si aspettava che l’unica offerta sul piatto sarebbe stata quella della sconosciuta Yurax Project. La gara in questione è nata infatti dal project financing presentato mesi fa alla commissaria dalla cooperativa Pro.ges, colosso nazionale che opera al Lercaro da anni e che vanta, nei confronti della struttura, crediti per 3 milioni di euro. La cooperativa ha messo sul piatto una proposta di gestione di 67 anni, con un piano di investimenti da 6 milioni che consentirebbe di rilanciare la casa di riposo. In più, prevede un versamento iniziale all’Ipab di 4,5 milioni di euro che consentirebbe all’ente di estinguere i debiti, diventando nel contempo una fondazione.