EcoSentieri, il mosaico di Severini che faceva sognare
La terza puntata della serie dedicata a Umberto Eco e realizzata da Brunello Vescovi
ALESSANDRIA – EcoSentieri – Quel mosaico sulla facciata del Palazzo delle Poste lo aveva fatto sognare, viaggiare nel tempo, perdersi nelle pagine raccontate da Verne e Salgari. Umberto Eco ricorda l’opera che orna, nel centro di Alessandria, l’immobile severo e squadrato, oggetto di tante battute a mezza voce dei suoi concittadini.
Ma che lui bambino ammirava, quasi ipnotizzato da quel mix di ciminiere, turbine, animali della giungla e sovrani di altri popoli. Non sapeva chi era Gino Severini, l’autore dell’opera, ignorava che cosa fosse il Futurismo (di cui l’artista era stato un importante esponente), ma per Eco quel palazzo fuori da ogni canone gli sembrava qualcosa di extraterrestre. E tanti anni dopo, quando gli chiederanno di scrivere l’introduzione su un catalogo a una mostra di Severini allestita ad Alessandria, si rifiuterà di osservare le foto di quel mosaico. Voleva continuare a ricordarlo esattamente come lo aveva visto con gli occhi di allora.
L’autore
Brunello Vescovi, giornalista, per trent’anni si è occupato di cultura e spettacolo alla redazione de La Stampa di Alessandria. Ama il teatro, le partite dell’Inter e i film di Woody Allen. L’idea di un podcast su Umberto Eco è nata in lui con con un obiettivo: svelare – anche dando voce ad altri – una serie di aspetti poco conosciuti della vita del Professore. In particolare i legami con la città natale, mai ostentati – con spirito squisitamente alessandrino – ma dimostrati nei fatti, anche attraverso le citazioni, a volte vaghe, a volte evidenti, che si ritrovano nelle pagine dei suoi romanzi. E raccontare l’importanza degli anni trascorsi al liceo Plana, dove fu studente vivace e ideatore di tante iniziative: oggi quella scuola porta il suo nome e i familiari sono convinti che non gli dispiacerebbe affatto.