San Michele: detenuto aggredisce un ispettore, è recidivo
La denuncia dell'Osapp
ALESSANDRIA – Mercoledì mattina un Ispettore Capo della polizia penitenziaria in servizio presso la Sorveglianza Generale del carcere di San Michele ad Alessandria, è stato violentemente aggredito da un detenuto trentanovenne del Camerun adottato in Italia.
Colpito con una sedia
È l’Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) a rivelare l’accaduto: il detenuto avrebbe prima tentato di afferrarlo e successivamente lo avrebbe colpito con una sedia lanciatagli addosso prima che riuscisse a porsi in sicurezza in una zona filtro del piano detentivo.
«L’Ispettore dopo l’accaduto si recava per un primo soccorso presso l’infermeria dell’istituto e successivamente ricorreva alle cure presso il pronto soccorso dell’ospedale di Alessandria dal quale veniva dimesso con una prognosi di 14 giorni per le ferite riportate» continua l’Osapp.
Un detenuto recidivo
«La cosa che più addolora e preoccupa è che lo stesso detenuto circa un mese fa poneva in essere lo stesso gesto irruento, provocando anche allora danni ad un polso di un Assistente della Polizia Penitenziaria e di tutta risposta già allora innanzi ad una richiesta di trasferimento, il Dap (dipartimento dell’amministrazione penitenziaria) non riteneva opportuno l’accoglimento della richiesta in barba alle varie circolari dallo stesso Dap emanate, forse, col senno di poi in attesa che tutto si ripetesse, come poi accaduto. Purtroppo, comincia ad essere una triste “consuetudine” il dover leggere e il doversi chiedere le ragioni per cui un detenuto aggredisce senza motivo alcuno il personale di polizia penitenziaria – è quanto si legge in una nota a firma di Leo Beneduci, Segretario Generale dell’Osapp – La situazione delle carceri italiane è sempre più drammatica nel silenzio più assordante dei vertici Locali, Regionali e Centrali ed anche delle istituzioni. La politica sembra aver dimenticato quanto promesso nella campagna elettorale circa i gravi problemi che affliggono le carceri italiane e le quotidiane aggressioni e che in sostanza si sono rilevati solo spot e null’altro tanto che della polizia penitenziaria non interessa nulla a nessuno».