Pedretti, gli svizzeri, Corda e gli alessandrini. Ma il futuro dei Grigi a chi interessa davvero?
Il francese: "Qui tutti vogliono l'Alessandria, ma nessuno mette i soldi". Tonetto, con Corda e Molinaro, convinto di farcela, ma Benedetto sfugge sempre
ALESSANDRIA – “Continuo a sentire persone che vogliono i Grigi, ma nessuno tira fuori soldi“.
Eppure Alain Pedretti, che arriva al Moccagatta con un amico traduttore, proprio poche ore prima della gara ha di nuovo incontrato Andrea Molinaro, il suo commercialista Giulio Maione (anche lui, parrebbe, disposto ad acquisire quote), Ninni Corda espressione sportiva del gruppo, e Flavio Tonetto, che rappresenta la parte alessandrina.
Confermando, il francese, l’interesse all’offerta. Già, ma Pedretti ha ‘solo’ il 40 per cento, perché il 20, che solo ieri il transalpino aveva annunciato essere passato ad altri tre investitori – sponsor, con un accordo non ancora ratificato dal notaio, è sempre nella mani di Enea Benedetto.
Che, lo ha capito molto bene anche IdeAle Grigio, in pochi minuti è solito cambiare le carte in tavola, e non cede più. “Non ci sono le condizioni necessarie per avviare un progetto di partecipazione popolare, con un seguito di tifosi e imprenditori locali”.
Condizioni che potrebbero non esserci, almeno non più adesso, anche per gli elvetici che erano disposti a un ingresso inizialmente in quota minoritaria, ‘aggregandosi’ a Pedretti, ma se chi dovrebbe cedere, Benedetto, poi cambia idea, il rischio concreto è che anche queste potenziali risorse prendano un’altra strada e non quella di Alessandria.
Bilancio e perdite
Il problema del dialogo e dell’affidabilità per gli impegni assunti è anche quello di Corda, Tonetto e Molinaro, che rileverebbero il 100 per cento, accollandosi anche i debiti (la cifra sarebbe intorno a 1 milione e 800mila euro).
Condizionale d’obbligo, anche perché non c’è un bilancio pronto, e da approvare, e la certezza, invece, è che la volontà di certuni va a sbattere contro un muro di parole, dette un’ora e in quella successiva smentite.
Pedretti, dopo oggi, dà la sensazione di voler cedere. “I soldi che ho messo? Li considero persi, nel calcio non sarebbe la prima volta. Ero venuto per fare un progetto sportivo importante, con tecnici di valore e giocatori che avrebbero garantito ben altro rendimento. Non è stato possibile e sono triste per l’Alessandria e per la sua gente, che non merita tutto questo”.
Però, con il 40 per cento, la responsabilità per quanto sta accadendo è, anche, su di lui. “Non è vero che conosco Benedetto da anni, ci siamo incontrati a una cena a Monaco, mi ha convinto, dicendomi che la parte sportiva sarebbe stata di mia competenza. Non parliamo di calcio da tempo, sono stanco e anche la passione non c’è più. Lascio? Dico solo che la situazione è difficilissima e molto delicata“.
Ma l’incontro tra Benedetto e il francese da chi è stato ‘favorito’? Perché anche questo pesa sul presente e il futuro dei Grigi.
Flavio e i suoi
Tonetto, Corda e Molinaro (al momento non ci sarebbe più traccia di Di Matteo, ma non si esclude un subentro successivo) insistono per il 100 per cento. L’offerta a Pedretti è stata fatta, già ieri, pure in una cena post incontro in Comune, e ribadita questa mattina. Ma c’è sempre il 60 di Benedetto, che con Corda parla, salvo poi negare contatti.
E, nel frattempo, continua a telefonare ad allenatori, incassando solo ‘no’.
“La sensazione è che qualcuno non voglia il nostro ingresso nel club. Eppure le intenzioni sono più che buone”, sostiene questo gruppo. Sarebbe pronto anche un organigramma in cui a Tonetto andrebbe il settore giovanile, per il quale IdeAle Grigio ha aperto un progetto di promozione sociale e sportiva.
Un eventuale ridisegno della compagine societaria va fatto con un atto notarile e va comunicato anche in Lega Pro e Figc. E strategico è il ruolo di amministratore unico, non tanto quello di presidente, se il secondo è separato dal primo.
Intanto i tempi stringono: entro 15 ottobre l’approvazione del bilancio, appianando le perdite. Se non dovesse avvenire, oltre al rischio che il club finisca in liquidazione, c’è il concreto pericolo per l’iscrizione al prossimo campionato.
In questa giostra su cui molti provano a salire, con mezzi e modi più o meno ‘urbani’, e tanti senza averne le capacità, a rischiare di cadere e farsi male è solo l’Alessandria, con la sua gente.
E questo è inaccettabile.