Vanin (Pd): “Un Odg per la legge sul fine vita”
"A chi ostacola o rifugge di constatare la sofferenza delle persone, chiedo di pensare bene alle parole 'per sempre'..."
Il consigliere comunale: "Nessuno può essere obbligato ad alcun trattamento sanitario contro la propria volontà"
ALESSANDRIA – Valerio Vanin, consigliere comunale del Pd, ha depositato un Ordine del giorno per chiedere al Parlamento – attraverso l’assemblea cittadina – di riprendere e accelerare l’Iter per l’approvazione di una linea legislativa chiara sul fine vita.
“Un atto – spiega – che ha già ottenuto diverse sottoscrizioni da parte dei rappresentanti degli alessandrini seduti in Consiglio comunale. In Italia, la Costituzione riconosce che nessuno può essere obbligato ad alcun trattamento sanitario contro la propria volontà. E prevede altresì che la libertà personale sia inviolabile. Con sentenza 242/2019 la Corte costituzionale, grazie alla disobbedienza civile di Marco Cappato per l’aiuto fornito a Fabiano Antoniani “Dj Fabo”, ha riconosciuto anche il diritto al suicidio medicalmente assistito. Questo, per le persone che ne formulino richiesta in piena lucidità, con patologia irreversibile, insopportabili sofferenze fisiche o psichiche e tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale. Tale sentenza, nel 16 giugno 2022, ha consentito a Federico Carboni di ottenere in Italia il suicidio medicalmente assistito. Inoltre, con l’introduzione del biotestamento, possiamo anticipare le nostre volontà quando non saremo in grado di sostenerle”.
“Pensare bene”
“A chi ostacola o rifugge di constatare la sofferenza delle persone chiedo di pensare bene alle parole “per sempre“. Sia riferite a chi è costretto a rimanere per anni immobile in un letto di casa o di ospedale – aggiunge Vanin – Sia riferite a una famiglia trascinata in un vortice di tristezza e dolore. E costretta e a rinunciare ad indipendenza e autodeterminazione anche dei figli, dei genitori, di fratelli e sorelle. Immaginate cosa vuol dire per una persona sepolta per sempre nel letto non poter andare in vacanza? O uscire con gli amici, poter respirare l’aria all’esterno, potersi sentire donne e uomini, passeggiare e andare per negozi, lavorare… Immaginate cosa significa avere dolori forti e non poterci fare nulla. O le piaghe da decubito sulla schiena e sulle natiche. O rimanere confinati in una parte remota della propria mente senza la possibilità di risvegliarsi e di riabbracciare la propria famiglia”.
“Credo – conclude l’esponente ‘dem’ – che le persone che, per motivi di patologia o lesioni, non hanno più la capacità di autodeterminarsi, debbano essere tutelate nell’unica scelta che possono compiere da soli. Tra l’altro, considerando che ormai la scienza medica è in grado di accertare con precisione i tempi di decorso delle malattie terminali. Così come il grado di sofferenza sintomatologica. E che per alcune malattie ad oggi non esiste nessuna cura”.