Gavi Docg: oggi, 15 settembre, parte la raccolta dell’uva
Il presidente Montobbio: "Niente peronospera? Più fortunati di altri. Ma si sta lavorando in modo coeso"
Il vigneto non ha sofferto in modo particolare lo stress idrico
GAVI – Alcuni produttori della denominazione del Gavi Docg, quelli posizionati nelle zone più precoci, hanno già iniziato la vendemmia. I parametri rilevati dal terzo e penultimo campionamento confermano l’avvio della raccolta dell’uva a partire dal 15 settembre. Si è valutata infatti la curva di maturazione che Davide Ferrarese, agrotecnico del Consorzio Tutela del Gavi, ha elaborato insieme alla sua squadra.
Dopo le torride temperature della seconda metà di agosto, è stata ancora una volta provvidenziale la pioggia. Caduta abbondante a cavallo dell’ultimo fine settimana del mese. Ha ripristinato i valori in vigneto, consentendo ai grappoli di completare la maturazione in modo regolare.
“Acini freschi”
“Gli acini quasi ovunque appaiono accresciuti nell’ultima settimana e in media sono freschi e turgidi; qualche caso di uva un po’ tirata si ha nelle zone più calde o in terreni pianeggianti-argillosi. Si rileva una buona sanità generale delle uve. Occorrerà attendere che i grappoli siano in cantina per valutare la resa. Che ad oggi sembra prospettarsi inferiore rispetto allo scorso anno – afferma lo stesso Ferrarese – E’ però sorprendente che, nonostante il caldo, il vigneto Gavi non ha sofferto in modo particolare lo stress idrico. Sempre leggero o assente, e solo in rari casi e per i vigneti più giovani più marcato. Dopo quella dello scorso anno, una seconda annata così atipica dimostra l’eccezionale adattamento del Cortese nell’areale del Gavi: come se l’insediamento millenario di questo vitigno nella zona avesse fornito all’uva la memoria genetica per affrontare anche situazioni estreme”.
Niente peronospera
Sulla carta, dunque, è di nuovo un’annata diversa, ma interessante: gli 11 comuni del Gavi Docg non hanno sofferto gli effetti della peronospora, largamente diffusa in gran parte d’Italia o gli episodi di grandine che hanno colpito anche zone vicine.
“Siamo stati più fortunati di altre parti d’Italia, non c’è dubbio – conferma il presidente del Consorzio Tutela del Gavi, Maurizio Montobbio – Nondimeno, la denominazione sta lavorando in modo coeso: tutti i produttori stanno affrontando le sfide del cambiamento climatico con determinazione. Il Consorzio ha avviato un progetto che prevede l’uso di nuove tecnologie, per valutare e migliorare la gestione del vigneto: dalla ridefinizione delle principali operazioni di potatura verde e per evitare scottature ai grappoli, fino a considerazioni più programmatiche. Come il sesto di impianto e l’orientamento dei filari. I dati analitici dei primi grappoli raccolti sono incoraggianti, ma attendiamo per dare una valutazione di questa annata 2023. Che è stata nuovamente complessa”.