Scuola: Fp Cgil, domani presidio davanti alla Prefettura
Mobilitazione per chiedere l’internalizzazione degli assistenti per l’autonomia e la comunicazione
Appuntamento dalle 16.30 alle 18.30 in piazza della Libertà
ALESSANDRIA – La Funzione pubblica Cgil promuove per la giornata di domani, giovedì 14 settembre, una straordinaria mobilitazione nazionale. Obiettivo, chiede l’internalizzazione degli assistenti per l’autonomia e la comunicazione nella scuola.
In Piemonte, ci saranno perciò tre presidi – dalle 16.30 alle 18.30 – davanti alle prefetture di Alessandria, Torino e Novara.
Lo stesso accadrà in tutta Italia a sostegno dei provvedimenti, presentati in Parlamento, per chiedere l’internalizzazione del servizio di inclusione scolastica entro il sistema pubblico e il riconoscimento del profilo professionale dell’assistente per l’autonomia e la comunicazione delle alunne e degli alunni con disabilità.
Coinvolti in 1.300
Nella nostra regione gli assistenti sono circa 1.300, mentre i bambini con disabilità e frequentanti le scuole sono circa 5.500 (dati della Regione al 2022): in pratica un assistente ogni 5,7 bambini, un dato negativo rispetto alle altre regioni del Centro e del Nord che hanno un rapporto rispettivamente di 4,1 e 4,3 alunni per assistente.
“Secondo i dati Istat – sostiene la Fp Cgil – dall’ultimo rapporto disponibile e riferito all’anno scolastico 2021-22, nelle scuole italiane gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione che affiancano gli insegnanti per il sostegno sono più di 65mila, di questi il 4,6% conosce la lingua italiana dei segni (Lis). Sono operatori specializzati, finanziati dagli enti locali, la cui presenza può migliorare la qualità dell’azione formativa, facilitando la comunicazione e l’interazione dello studente con disabilità e stimolando lo sviluppo delle sue abilità nelle diverse dimensioni dell’autonomia”.
“Le condizioni lavorative di queste figure professionali sono difficili e precarie – prosegue il sindacato – Le paghe sono basse e spesso le lavoratrici e i lavoratori vengono sotto inquadrati. Quando le scuole chiudono per le festività natalizie o durante la pausa estiva non ricevono retribuzione. In molti casi le condizioni sono paragonabile al lavoro a cottimo (quando non c’è l’alunno o studente diversamente abile l’assistente non lavora e quindi non viene pagato), non c’è chiarezza di orari né certezza del monte ore (di anno in anno possono variare le ore assegnate a seconda dei bambini certificati e delle ore). Senza dimenticare difficoltà di gestione del tempo; scarsa considerazione professionale delle figure educative impiegate spesso in possesso di lauree, corsi specifici, esperienze lavorative pluriennali; scarsa o nulla considerazione delle ore di progettazione educativa e di ore non frontali per poter elaborare azioni educative e progettazione educativa”.
C’è una legge
“Il servizio per l’inclusione degli alunni con disabilità – conclude la Fp Cgil – è previsto dall’art. 13 della Legge 5 febbraio 1992 N. 104. E viene gestito principalmente, su tutto il territorio nazionale, da enti del Terzo settore tramite appalti, con poche risorse o aggiudicazioni anche al massimo ribasso. Tutto ciò a danno non solo degli operatori impiegati ma anche e soprattutto degli studenti (e delle loro famiglie) a cui è rivolto tale servizio”.
“Domani, in occasione dei presìdi, verrà presentato al prefetto un documento che spiega le ragioni di tale iniziativa e con le richieste da inviare al Governo, affinché tale percorso legislativo possa trovare la necessaria copertura economica a partire già dalla Legge finanziaria per l’anno 2024″.