Casale piange Sandro Buzzi, l’ingegnere del cemento
Si è spento all'età di 90 anni dopo aver combattuto contro un male incurabile. Giovedì al Valentino il funerale
CASALE – Il mondo dell’industria piange la scomparsa di Sandro Buzzi, per anni alla guida del gruppo multinazionale Buzzi con sede a Casale. L’ingegner Sandro (come erano soliti chiamarlo i monferrini), era nato nel 1933 e aveva compiuto 90 anni il 4 luglio scorso. Era un uomo vitale, schietto, pieno di energie, sempre positivo e dedito tanto alla famiglia quanto al lavoro. Rimasto vedovo nel 2021 (la moglie Maria Luisa era mancata all’età di 87 anni, i due erano stati sposati 62 anni), Sandro Buzzi negli ultimi mesi ha combattuto con tenacia contro un male incurabile.
L’ultimo saluto
Il rosario sarà recitato mercoledì alle ore 19 a Casale nella chiesa del Valentino. Il funerale sarà celebrato il giorno successivo, giovedì, alle ore 10 nella stessa chiesa.
L’industria di famiglia
Per mezzo secolo alla guida dell’azienda di famiglia dove era entrato nel 1957 dopo la laurea in ingegneria chimica al Politecnico di Torino, l’ingegner Buzzi, grande esperto della tecnologia del cemento e delle sue applicazioni, anche negli ultimi tempi era rimasto una figura importante nell’universo del gruppo, realtà con migliaia di dipendenti e miliardi di euro di fatturato. Aveva cessato la sua esperienza da presidente (anni prima aveva lasciato quella di amministratore delegato) dopo l’assemblea annuale del 2014, passando il testimone al fratello Enrico.
Nel 1998 l’allora presidente della Repubblica Italiana Oscar Luigi Scalfaro lo aveva insignito del titolo di cavaliere del lavoro.
Buzzi è un gruppo multiregionale internazionale con sede a Casale Monferrato, focalizzato sulla produzione di cemento, calcestruzzo preconfezionato e aggregati naturali. Le origini risalgono al 1907, anno in cui venne fondata la Società “Fratelli Buzzi” dei fratelli Pietro e Antonio Buzzi. Ai giorni odierni, con oltre 100 anni di attività industriale, Buzzi opera in 14 paesi (dall’Europa all’Africa, dall’Asia al Nord e Sud America) potendo contare su un organico di poco inferiore ai 10mila dipendenti.