Alessandria, l’odissea di Aisha e il sequestro che sa (anche) di disperazione
Arrestata una donna 31enne guineana residente in città. La conferenza stampa dei Carabinieri
ALESSANDRIA – Una chiamata al Comando dei Carabinieri di Alessandria dalla Compagnia di Fermo: così un normale pomeriggio d’agosto diventa sfondo di un sequestro con richiesta di riscatto.
Questa mattina, al Comando provinciale, la conferenza stampa per spiegare i dettagli dell’operazione tenuta dal maggiore Davide Sessa, dal colonello Giuseppe Di Fonzo, dal Tenente Pierluigi Stendardo e dal Tenente Diego Bonavera, nuovo comandante del nucleo investigativo.
Una donna guineana di 31 anni residente in via Marx, teneva con se’ una bambina di due mesi che, all’arrivo in Italia, aveva dichiarato essere sua figlia. Ma così non era. In poche ore i Carabinieri hanno quindi individuato l’appartamento in poche ore trovando all’interno la donna – fermata e arrestata – con la bambina in ottime condizioni.
Sequestro e ricatto in corso Marx
Arrivata ad Alessandria, era in procinto di partire per un nuovo viaggio con destinazione Francia.
La piccola bimba, probabilmente, sarebbe stata un impegno gravoso: si è quindi messa in contatto con i reali genitori a Montegranaro, chiedendo una sorta di ‘riconoscimento’ in denaro per riconsegnare l’infante.
L’odissea di Aisha
Soli due mesi, compiuti appena qualche giorno fa, e già un’odissea vissuta. Aisha (nome di fantasia) avrebbe già molto di che raccontare. Perché i suoi sono due mesi che potrebbero pesare più di vite intere: il suo sequestro, ‘consumatosi’ ad Alessandria, per quanto tragico racconta una storia di disperazione che dovrebbe predicare più di una riflessione.
Il primo viaggio di Aisha inizia con i genitori, di nazionalità ivoriana, su una delle imbarcazioni – spesso di fortuna – che dalle coste tunisine tentano di raggiungere il Bel Paese. Poi il maltempo: a quel punto gli scafisti hanno deciso di ‘differenziare’ il carico per evitare il ribaltamento della barca. È qui che inizia la seconda odissea di Aisha, che viene affidata – oltre che al caso – a un’altra delle migranti presenti, la donna 31enne che adesso, in carcere, è stata denunciata per sequestro di persona e tentata estorsione.
Aisha diventa, inconsciamente, cartina di tornasole per la guineana, che dichiarandosi madre della piccola agevola il suo ingresso nell’hotspot di Lampedusa e il trasferimento ad Alessandria.
I veri genitori intanto giungono a Montecagnano, provincia di Fermo: qui, grazie al passaparola e a vari mediatori culturali, hanno scoperto la posizione della figlia e che la madre fittizia chiedeva una sorta di riscatto per riconsegnarla. Grazie alla denuncia dei genitori i Carabinieri di Fermo hanno contattato il Comando di Alessandria, dando il via all’intera operazione.