Siccità: autobotti a Cremolino, Cassinelle nei guai
Tra consumi eccessivi e situazione critica
I due sindaci si appellano alla popolazione
CREMOLINO / CASSINELLE – Non è un caso sei i due sindaci ispettivi paesi erano stati i primi a cercare di disciplinare i residenti. Cremolino e Cassinelle sono nei guai con l’acqua. Sembra messo peggio il paese amministrato da Massimo Giacobbe dove sono comparse le autobotti a, alla vigilia di Ferragosto, la situazione non è certo tranquilla. A Cassinelle il problema è il solito: frazione Bandita, un numero di villeggianti molto alto e consumi fuori controllo.
Stato dell’arte
Siccità, dati preoccupanti "Piccoli comuni a rischio"
“Siamo in emergenza idrica – chiarisce Massimo Giacobbe – Nelle parti alte del paese l’acqua non arriva da diversi giorni. Se la siccità prosegue non ci sarà acqua nemmeno per le autobotti”. A Cremolino l’ordinanza per limitare l’utilizzo agli scopi alimentari è in vigore da settimane. La sorgente della galleria di Prasco si è ridotta da 800 metri cubi al giorno a soli 200. Le cose non vanno meglio a Cassinelle. “Il momento – spiega il sindaco Roberto Gallo – I cali di pressione ricorrenti penalizzano famiglie che possono disporre di un filo d’acqua per miracolo. Serve uno sforzo unanime”.
Utilizzo e controlli
Entrambi i primi cittadini battono il tasto del rispetto dei provvedimenti in corso. “Registriamo – prosegue Gallo – consumi eccessivi nella zona Agnini-Galanti-Crenna dal tardo pomeriggio fino a sera. Il numero, forse eccessivo, di piscine personali alla base dello scenario descritto. A poco serve far notare che non rispettare le ordinanze è reato. Sono gli stessi sindaci che hanno segnalato ai Carabinieri la necessità di controlli più stringenti. Altrimenti c’è il rischio di un Ferragosto davvero complesso.