Caso Ginepro. Il Comitato: «La trattazione paga»
CASALE - Caso Ginepro. A distanza di quattro mesi dall’esplosione del cosiddetto “caso Ginepro” il Condominio Fontana di Via Lenti…
CASALE – Il monferrino Filippo Cannino, uno dei condomini coinvolti nel cosiddetto Caso Ginepro, replica alle dichiarazioni del notaio Massimo Cagnacci, presidente del comitato dedicato proprio alla vertenza.
Egr. Notaio M. Cagnacci, nonché presidente del costituito comitato denominato: Comitato Condomini Coinvolti nel Crack Ginepro, nel leggere quanto da lei inviato (il riferimento è alla nota che trovate a questo link), denoto un tono energico; suvvia il comune mortale che abbia usato l’espressione “Comitato Cagnacci” non vorrà di certo arrogarsi nulla, ne tanto meno in tal modo privarne della sua originale denominazione!
Caso Ginepro. Il Comitato: «La trattazione paga»
CASALE - Caso Ginepro. A distanza di quattro mesi dall’esplosione del cosiddetto “caso Ginepro” il Condominio Fontana di Via Lenti…
Procedendo nella lettura del suo dire, di cui riporto breve estratto: “A distanza di quattro mesi dall’esplosione anche mediatica del “caso Ginepro…” […] Egr. Notaio, proprio dalla sede del Comitato in Via delle Rovere. 2 Casale Monf.to iniziò l’esplosione anche mediatica, innescata dal servizio realizzato dalla trasmissione Le Iene trasmesso sui canali Mediaset il 28 marzo, ahimè ora non le sembra un po’ tardivo per rammaricarsene? Procedendo nella lettura del suo dire, di cui riporto breve estratto: “A distanza di quattro mesi dall’esplosione anche mediatica del “caso Ginepro” nel giro di due settimane il Condominio Fontana di Via Lenti 3-5 seguendo le indicazioni del Comitato da me presieduto ha deliberato e poi, per tramite del suo amministratore Castelletti, chiuso la trattativa con l’Avvocato Strambi Ferrini legale della famiglia Ginepro”.
Egr. Notaio, questa affermazione sminuisce l’essenza del Comitato, sta bene che grazie ad un lavoro silenzioso e costante, come lei cita, il Condominio Fontana ha chiuso la trattativa con la controparte, ma di fatto rischia di precludersi ogni opportuna azione legale.
Essenza del costituito Comitato orbene l’Art. 2 dello Statuto: “Porre in essere tutte le opportune azioni in sede civile e penale per perseguire i responsabili …” Procedendo nella lettura del suo dire, di cui riporto breve estratto: “Trattativa concisa e trasparente la controparte ha dimostrato serietà, attenzione e capacità di ascolto”
“Se fosse ancora poco chiaro questo dimostra che la via della trattativa e della negoziazione, senza il ricorso ad azioni penali che ritarderebbero di anni qualsiasi speranza di ristoro … è quella vincente”
Egr. Notaio, con concisa e trasparente intende che il Condominio Fontana nella veste del subentrato “Studio Amm. Condominiale Castelletti Geom. Giuseppe Nicola” disponeva di completa documentazione detenuta dall’amministrazione uscente e di averla ricevuta nel rispetto delle norme vigenti in materia?
Egr. Notaio, senza dati certi forniti da chi ne era in possesso, senza possibilità di esamina, di avvallo da enti preposti/certificati (es. Revisori dei Conti) mi domando come ci si può porre al tavolo e trattare? Queste le argomentazioni su cui disquisire prima di sostenere una trattativa di codesto spessore.
Egr. Notaio, una trattativa pur conclusa ha sempre fattori di rischio, oggi sopiti ma un domani chissà? Orbene perchè non esternare qualche dato sulla chiusura di questa trattativa, es. la % sul delta tra richiesta e offerta, modalità e tempistica di rimborso, clausole poste dalle parti, insomma un qualcosina. Egr. Notaio M. Cagnacci, termino questa mia esamina esternandole lo stato d’animo che mi pervade. Il sol pensiero, di pormi al tavolo della trattativa e di fatto apparire come cittadino inadempiente dei propri doveri alla stessa stregua di chi di fronte siederebbe, è fonte di profonda inquietudine, serve credere nei valori della vita tra i quali l’onestà, solo la Giustizia terrena è da considerarsi la via vincente!